copertina di Paolo Mainini
articolo di Marco Pagliariccio

 

 

Pochi se la contendono, tutti la bramano. L’Eurolega riaccende i motori e si prepara ad una edizione che sarà ancora una volta un’Eurolega da leccarsi i baffi. I motivi? Sono parecchi. Ne citiamo solo alcuni. La coppia Kemba Walker-Mike James a Monaco, Mirotic a Milano, Campazzo tornato a Madrid per rivincere col Real, le spese folli della Stella Rossa, il Barcellona (forse) ridimensionato ma con un Willy Hernangomez in più, il Panathinaikos che con Ataman, Sloukas e Juancho Hernangomez ha dichiarato di voler vincere subito, la “nostra” coppia Spagnolo-Procida in Erasmus a Berlino, il Partizan col dente avvelenato dopo quella serie col Real, Ibaka e Pablo Laso per rilanciare il Bayern, l’Olympiacos che è sempre un orologio svizzero, e tanto, tantissimo altro.

Noi, come sempre, cerchiamo di dare uno sguardo alle 18 contendenti passandole ai raggi X. Arrivi, partenze, spunti e riflessioni per arrivare pronti al via della caccia alle Final Four di Berlino 2024, consci del fatto che le previsioni di settembre sono come le promesse d’amore di inizio estate… Enjoy!

P.S.: istruzioni per l’uso. Il format ci impone un ranking punto per punto, ma idealmente sarebbe più corretto dividere le squadre in tre fasce: 1-4 (pretendenti al titolo); 5-15 (lotta per i playoff); 16-18 (cenerentole). Al termine del nostro ranking trovate tutte le info sulla formula dell’Eurolega, la novità del play in, e tutte le info per seguire in tv e in streaming tutta la competizione.

 

18. ALBA BERLINO

Out: Lo (Milano), Smith (Virtus Bologna), Zoosman (Hapoel Gerusalemme), Sikma (Olympiacos), Lammers (Gran Canaria), Blatt (Maccabi Tel Aviv)

In: Brown (Mississauga Raptors 905), Spagnolo (Trento), Thomas (Panathinaikos), Samar (Amburgo), Bean (Memphis Hustle)

 

Roster

Spagnolo, Samar

Thomas, Delow, Mattiseck

Brown, Procida, Rapieque

Bean, Olinde, Thiemann, Schneider

Koumadje, Wetzell, Nikic

Coach: Israel Gonzalez (confermato)

 

Un’estate ordinaria in casa Alba Berlino: la prima parte del mercato passata a contare i “danni” del saccheggio che puntualmente arriva ogni estate da parte delle big d’Europa, la seconda a cercare di scovare nel sommerso qualche colpo per dare una sterzata alla brutta china presa ormai da qualche anno. L’uscita più dolorosa, a questo giro, è quella di colui che era ormai il simbolo del team: Luke Sikma, che lascia Berlino dopo sei anni per cercare di raccogliere la pesantissima eredità dell’MVP della scorsa stagione Sasha Vezenkov. Il duo Maodo Lo-Jaleen Smith ha fatto i bagagli in direzione Italia, mentre l’accoppiata israeliana Zoosman-Blatt ha fatto ritorno in patria. Per i rinforzi, anche quest’anno il ds Himar Ojeda ha guardato in direzione del nostro paese, affiancando al confermatissimo Gabriele Procida, cui si chiede più continuità dopo i lampi della passata stagione, l’altro astro nascente azzurro Matteo Spagnolo, che farà così il suo esordio in Eurolega e lo farà verosimilmente con tanto spazio a disposizione. Per non snaturare il sistema offensivo di coach Gonzalez, la dirigenza gialloblu ha sostituito Sikma con un giocatore che gli somigliasse il più possibile: e allora ecco Justin Bean, ala undesized con insospettabile propensione a rimbalzo e buona visione di gioco ma una sola stagione da pro alle spalle (in G-League). I finalizzatori dovrebbero essere però Matt Thomas, che vuole rimettersi in moto dopo una stagione di quasi inattività, e soprattutto Sterling Brown, guardia possente con buone stagioni NBA alle spalle (8,2 punti col 42% da 3 e 4,4 rimbalzi in canotta Rockets nel 2020/2021) e una storia tutta da leggere che a 28 anni va in certa di una definitiva consacrazione. Un discreto zoccolo duro, ma troppo poco talento complessivo e diverse scommesse da vincere per competere in un Eurolega mai così livellata verso l’alto: meglio togliersi subito dalla testa il sogno di giocare le Final Four a casa propria…

Due azzurri allo sbarco a Berlino

 

 

17. LDLC ASVEL VILLEURBANNE

Out: Bost (free agent), Diot (Roanne), Obasohan (Tortona), Mathews (Besiktas), Noua (Holon), Risacher (Bourg), Pons (Girona), Tyus (Runa Mosca)

In: Lee (Panathinaikos), Yaacov (Hapoel Gerusalemme), F. Jackson (Salt Lake City Stars), E. Jackson (Menorca), Luwawu-Cabarrot (Milano), Scott (Gigantes de Carolina), Egbunu (Gaziantep)

 

Roster

De Colo, Lee, Yaacov

Jackson, Dallo, E. Jackson

Luwawu-Cabarrot, Lighty

Scott, Kahudi, Ndiaye

Fall, Lauvergne, Egbunu

Coach: TJ Parker (confermato)

 

Un ultimo anno di transizione prima dell’inizio di una nuova era? Questa sembra la visione che ha in testa il patron dell’Asvel Tony Parker. I francesi, oscurati dall’ascesa veemente del Monaco, sembrano sul punto di compiere il prossimo passo con l’apertura della Ldlc Arena, il nuovo palasport da 12 mila posti che sarà la casa del team bianconero. Il taglio del nastro è fissato per il 23 novembre, in occasione del match contro il Bayern Monaco, e se davvero la nuova struttura diventerà un motore di introiti per il club, allora il futuro potrebbe davvero essere diverso da un presente che, invece, vede il team del sobborgo di Lione tra le candidate al ruolo di cenerentola della competizione. Rispetto al recente passato, coach TJ Parker ha a disposizione un roster con maggior chilometraggio nei suoi interpreti: Nando De Colo, sempre più utilizzato come point guard, avrà a supporto il rodato Paris Lee ma anche il giovane Noam Yaacov, di rientro dal prestito all’Hapoel Gerusalemme dopo aver spinto fino all’argento il suo Israele agli Europei Under 20 (per lui 31 punti nella finale contro la Francia, il titolo di miglior assistman a 7,6 di media e l’ovvio inserimento nel miglior quintetto della competizione). Il colpo grosso del mercato estivo è stato però sicuramente la firma di Frank Jackson, che lascia la NBA dopo un’annata finita in G-League ma anche un 2021/2022 in cui aveva viaggiato oltre i 10 di media in canotta Pistons. L’ex milanese Luwawu-Cabarrot sarà l’equilibratore, ma occhio anche a Mike Scott, che dopo una lunga carriera da gregario tra i pro americani a 36 anni fa il suo esordio in Eurolega dopo aver ben figurato a Nancy. Sotto canestro, al possente Youssoupha Fall si spera si possa accoppiare Joffrey Lauvergne, reduce da una stagione quasi in toto ai box (solo 3 partite di Eurolega giocate), con John Egbunu, visto qualche anno fa a Varese, a fare da polizza assicurativa. E poi c’è l’incredibile storia di Edwin Jackson: la guardia 34enne passata anche dal Barcellona torna in Eurolega dopo una stagione addirittura in terza lega spagnola con la canotta di Menorca. Sopravvivenza, in attesa di tempi migliori…

Capo ultras personalizzato per Paris Lee

 

 

16. BASKONIA VITORIA-GASTEIZ

Out: Heidegger (Chicago Bulls), Thompson (Efes), Kurucs (Promitheas), Giedraitis (Stella Rossa), Hommes (free agent), Enoch (Turk Telekom Ankara)

In: Mannion (Virtus Bologna), Miller-McIntyre (Gaziantep), Rogkavopoulos (Merkezefendi), Moneke (Monaco), Diop (Gran Canaria)

 

Roster

Mannion, Miller-McIntyre

Howard, Marinkovic, Rogkavopoulos

Sedekerskis, Diez, Raieste

Moneke, Costello

Kotsar, Diop

Coach: Joan Penarroya (confermato)

 

Una storia che si ripete in quel di Vitoria. Una bella stagione che mette in vetrina diversi talenti, che se ne vanno per monetizzare quanto messo in mostra (a questo giro è toccato a Darius Thompson) e quindi la necessità di tornare a pescare nel sommerso per ricominciare il circolo daccapo. Stavolta, almeno, Joan Penarroya qualche pezzo pregiato è riuscito a tenerselo in casa: su tutti ovviamente il funambolico Markus Howard, grilletto facilissimo dall’arco (31 partite su 34 in Eurolega con almeno una bomba a referto, quattro volte con almeno sei segnate), ma anche il sempre più sicuro Vanja Marinkovic e due esordienti come Matt Costello e Maik Kotsar che hanno fatto vedere ottime cose. A rimpolpare il gruppo tre giovani tra i più interessanti a livello europeo. Ovviamente noi guarderemo con grande interesse a Nico Mannion, scaricato (troppo in fretta?) dalla Virtus e che ha la grande chance di giocare il suo basket a briglie sciolte, con alle spalle un tuttofare di alto livello come Codi Miller-McIntyre. Occhio poi all’altro Nico, il greco Rogkavopoulos, ragazzone che ha fatto ottime cose negli ultimi due anni tra Promitheas e Merkezefendi, e al lunghissimo Khalifa Diop, che a Gran Canaria due anni fa si laureò Eurocup Rising Star e che è stato pezzo importante della corsa al successo nella seconda competizione europea dei “canarini”. Non solo sbarbatelli, però: occhio alla voglia di riscatto di Chima Moneke, che dopo una stagione difficile tra Sacramento e Monaco vuole riallacciare i fili interrotti due stagioni fa quando fu MVP della Champions League con la canotta di Manresa. Se la gioventù risponderà presente al basket a tutto gas di Penarroya, ci si divertirà anche quest’anno alla Fernando Buesa.

Con questi due in campo il divertimento non dovrebbe mancare

 

 

15. ZALGIRIS KAUNAS

Out: Polonara (Virtus Bologna), Taylor (free agent), Lukosiunas (free agent), Cavanaugh (Bahcesehir), Krivas (Arizona), Brazdeikis (Olympiacos)

In: Mitrou-Long (Milano), Manek (Tofas Bursa), Lavrinovicius (Nevezis)

 

Roster

Evans, Mitrou-Long, Lekavicius

Dimsa, Giedraitis

Ulanovas, Butkevicius, Montvila

Smits, Manek, Butka

Hayes, Birutis, Lavrinovicius

Coach: Kazys Maksvytis (confermato)

 

Dopo il miracolo accesso ai playoff della scorsa stagione, lo Zalgiris ci riprova toccando solo il minimo indispensabile di un roster che tanto bene ha fatto qualche mese fa. Via i due giocatori arrivati in corso d’opera, Achille Polonara e Isaiah Taylor, che hanno portato un mattoncino ma non hanno certo incantato, e l’astro nascente Motiejus Krivas, che ha scelto la NCAA (nello specifico, la “super internazionale” Arizona) per proseguire il suo percorso di crescita, ma soprattutto via a 10 giorni dall’inizio della stagione Ignas Brazdeikis, “scippato” da un Oly alla ricerca di qualità sugli esterni, sono di fatto solo due le mosse in entrata avallate da coach Kazys Maksvytis: Naz Mitrou-Long, che a Milano non è riuscito a confermare l’annata di fuoco prodotta in quel di Brescia, ma che con il recuperato Keenan Evans (un quasi MVP della prima metà di stagione scorsa, prima di rompersi il tendine d’Achille) può formare un backcourt dal grilletto facilissimo; e poi Brady Manek, istituzione a livello collegiale grazie alle brillanti annate in quel di North Carolina, reduce da una stagione da rookie divisa tra Perth e il Tofas Bursa. La combinazione tra taglia fisica e micidiale pericolosità perimetrale ne fa un tassello perfetto da inserire in un reparto dove troveranno ancora posto il solido Rolands Smits e il potente Kevarrius Hayes. E poi c’è tutto il resto della pattuglia di esterni che tanto bene ha fatto lo scorso anno: dai pretoriani Lukas Lekavicius ed Edgaras Ulanovas a un sempre più positivo Tomas Dimsa, che non va più solo considerato un ottimo tiratore dall’arco, e un Arnas Butkevicius reduce probabilmente dalla miglior stagione in carriera. La logica direbbe di tenerli fuori dalla lotta per i posti che contano, ma il “fattore Zalgirio” e un meccanismo già super oliato potrebbero fare scherzetti…

Esordio in campionato per Brady Manek con un ordinario 7/9 da 3

 

 

 

14. VALENCIA

Out: Prepelic (free agent), Van Rossom (Ostenda), Evans (free agent), Webb (Maccabi Tel Aviv), Alexander (Hapoel Tel Aviv), Dubljevic (Zenit San Pietroburgo), Rivero (Maccabi Tel Aviv).

In: Robertson (Scarborough Shooting Stars), Ojeleye (Virtus Bologna), Inglis (Gran Canaria), Reuvers (Reggio Emilia), Davies (Milano), Touré (Tofas Bursa), Jovic (Zaragoza).

 

Roster

Jones, Jovic, Hermannsson

Harper, Robertson, Ferrando

Ojeleye, Claver, Lopez-Arostegui

Inglis, Reuvers, Puerto

Davies, Pradilla, Touré

Coach: Alex Mumbru (confermato)

 

È finita un’era in casa taronja. Con la rinuncia a Bojan Dubljevic, in arancio dal 2012, e Sam Van Rossom, giunto l’anno dopo, a Valencia si sono ammainate due bandiere che hanno fatto la storia del club. Club che però non è rimasto con le mani in mano, anzi. Liquidato anche Klemen Prepelic ed emigrati in direzione Tel Aviv sia James Webb che Jasiel Rivero, la ricostruzione è partita da alcune pietre angolari: l’ottimo Chris Jones della passata stagione come generale in campo (assistito da uno Stefan Jovic rigenerato dall’ultimo Mondiale), un Jared Harper cui si chiede più continuità (e che avrà a sostegno l’interessante Kassius Robertson e, magari più avanti, l’ancora convalescente Martin Hermannsson) e gli emergenti spagnoli Xavier Lopez-Arostegui, Josep Puerto e Jaime Pradilla che dovranno essere sempre più solide realtà. Ad arricchire il quadro tre colpi molto interessanti nel reparto ali-lunghi: Semi Ojeleye, soffiato alla Virtus dopo aver mostrato doti da tuttofare di altissimo livello; Damien Inglis, giunto finalmente a maturazione con la bella annata a Gran Canaria; e poi Brandon Davies, mai davvero in sintonia con l’ambiente milanese nonostante picchi di rendimento sicuramente all’altezza del suo pedigree. A puntellare ulteriormente il reparto la scommessa Nate Reuvers, ala undersized che ha fatto buone cose a Reggio Emilia, e un Victor Claver che non ha nascosto che questa potrebbe essere la sua ultima stagione in campo. Squadra intrigante e tutta da scoprire, non sarà semplice inserirsi nella bagarre playoff ma sai mai…

Un tiro ordinario per Jared Harper

 

 

13. VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

Out: Teodosic (Stella Rossa), Mannion (Baskonia), Weems (Tortona), Ojeleye (Valencia), Bako (Unics Kazan), Jaiteh (Monaco), Camara (Treviso).

In: Mascolo (Brindisi), Dobric (Stella Rossa), Polonara (Zalgiris), Cacok (Cska), Dunston (Efes)

 

Roster

Hackett, Pajola, Mascolo

Smith, Belinelli, Lundberg

Cordinier, Dobric, Abass

Shengelia, Polonara, Menalo

Mickey, Cacok, Dunston

Coach: Luca Banchi (Strasburgo)

 

Quante volte è capitato di vedere un allenatore cacciato ancor prima dell’inizio della stagione? Ben poche. Quante volte il suo sostituto, dopo quattro giorni dal suo primo allenamento, ha già sollevato in aria il primo trofeo? Probabilmente mai. L’era di Luca Banchi, rilanciatissimo dopo il super Mondiale disputato alla guida della Lettonia, è iniziata con le marce alte in casa Virtus, con un entusiasmo ritrovato e i malumori (il Belinelli non certo amorevole verso Scariolo, lo Shengelia sul piede di partenza MVP della Supercoppa, un Lundberg reintegrato dopo essere stato messo alla porta) come per magia cancellati in toto o quasi. «No, la mia mano non si vede affatto in questa squadra», ha detto con grande onestà e lucidità il coach toscano dopo la vittoria su Brescia in Supercoppa, ma è chiaro che già svoltare dal punto di vista emotivo per una squadra che di qualità ne ha non è di certo poco. Certo, i colpi da maestro di Teodosic non li rimpiazzi, ma con Jaleen Smith è arrivato un giocatore molto più affidabile su entrambe le metà campo, senza contare che Lundberg può essere davvero un nuovo acquisto dopo essere finito ai margini del team nella seconda parte della scorsa stagione. L’ottimo Dobric visto al Mondiale e un Abass ora al 100% danno discrete garanzie negli spot di ala al posto di Semi Ojeleye (forse la perdita più dura dell’estate virtussina) insieme al confermatissimo Cordinier e sotto canestro forse ci sono meno centimetri ma sicuramente più varietà, con Polonara e Cacok che portano atletismo ed energia e Dunston che può dare minuti di esperienza e intimidazione dietro al tandem Toko-Mickey. Mancano le stelle per competere con le superbig europee: starà a coach Banchi provare a colmare quel gap con il sistema che ha fatto grande la Lettonia per mirare a un posto nei playoff.

Nel dubbio, intanto una è in bacheca…

 

 

12. BAYERN MONACO

Out: Walden (Galatasaray), Seeley (Cluj), Winston (Tofas Bursa), Jaramaz (Partizan), Zipser (Heidelberg), Hunter (ritirato), Cheatam (New Zealand Breakers)

In: Francisco (Peristeri), Bolmaro (Tenerife), Weidemann (Chemnitz), Edwards (Fenerbahce), Booker (Fenerbahce), Ibaka (Milwaukee Bucks), Brankovic (Mega), Radoncic (Zaragoza)

 

Roster

Francisco, Bolmaro, Weidemann

Edwards, Obst, Weiler-Babb

Lucic, Bonga, Wimberg

Booker, Giffey, Harris, Radoncic

Ibaka, Gillespie, Brankovic

Coach: Pablo Laso (free agent)

 

Nuovo corso in casa Bayern, con la strada che porta alla nuova arena (e quindi a un verosimile importante aumento di budget) che sembra ormai delineata. Al timone della nave bavarese via Andrea Trinchieri, nonostante l’ottimo lavoro, dentro Pablo Laso, che torna in pista dopo la burrascosa fine del lunghissimo rapporto col Real e che per la prima volta si va a misurare in una realtà diversa da quella dei blancos. Nuova di zecca e giovanissima la cabina di regia, con Sylvain Francisco, tra i meno negativi della Francia mondiale, e un Leandro Bolmaro che cerca rilancio europeo dopo un’avventura NBA non proprio entusiasmante, ma i colpi grossi sono stati tre. Due in arrivo con lo stesso volo da Istanbul, ovvero un Carsen Edwards che con le briglie sciolte può fare danni e un Devin Booker che torna al Bayern per dare sostanza a un reparto lunghi dove si spera possa essere determinante l’apporto di Serge Ibaka, che torna in Europa 12 anni dopo la fugace esperienza al Real di un esordiente Laso durante il lockout 2011. Se fisicamente sta bene, la coppia, con dietro un Freddie Gillespie con un anno in più di esperienza e vicino l’esuberanza di Isaac Bonga, il nuovo Bayern trova una dimensione atletica di altissimo livello. La chiave, però, sarà la condizione fisica di Vladimir Lucic: se dopo un’annata tormentata dagli infortuni il serbo (ormai 34enne) torna quantomeno vicino al giocatore primo quintetto di Eurolega nel 2021 e secondo quintetto nel 2022 allora “the sky is the limit” per i teutonici.

Ibaka già nel mood giusto

 

 

11. FENERBAHCE ISTANBUL

Out: Bjelica (Stella Rossa), Edwards (Bayern), Booker (Bayern), Biberovic (free agent), Geyik (Galatasaray), Jekiri (free agent), Antetokounmpo (Panathinaikos)

In: Neto (Cleveland Cavaliers), Madar (Partizan), Sestina (Turk Telekom Ankara), Mestoglu (Albacete), Papagiannis (Panathinaikos), Sanli (Barcellona)

 

Roster

Madar, Calathes, Neto

Wilbekin, Guduric, Mahmutoglu

Hayes-Davis, Dorsey, Hazer

Pierre, Sestina, Birsen

Motley, Papagiannis, Sanli

Coach: Dimitris Itoudis (confermato)

 

Estate di grandi manovre in casa Fenerbahce. Dimitris Itoudis è riuscito a trovare la quadra solo a tratti nella passata stagione e allora in estate un robusto lifting sulle rive del Bosforo per provare a fare meglio. Confermata l’ossatura della squadra, con il duo Wilbekin-Guduric dalle cui mani passeranno le fortune offensive del roster, al tandem Hayes Davis-Pierre praticamente insostituibile nei due spot di ala, fino a un Jonathan Motley devastante nella stagione da rookie in Eurolega. Ad allungare la batteria dei lunghi sono arrivati Georgios Papagiannis e Sertac Sanli, che integrano perfettamente le caratteristiche di Motley: il primo con braccia lunghissime e pericolosità in post, il secondo con un tiro da tre chirurgico. La scommessa si chiama Nate Sestina, che sarà l’alternativa nel ruolo di “4” dopo una grande stagione in quel di Ankara, ma i dolori veri arrivano in cabina di regia, dove l’infortunio del brasiliano Raul Neto, finito ko per la stagione ai Mondiali, ha costretto il club a richiamare un Nick Calathes che era stato messo fuori rosa insieme a Nemanja Bjelica. Quantomeno il greco non aveva ancora trovato sistemazione e così è stato richiamato in fretta e furia per fare coppia con Yam Madar, che si ritroverà sulle spalle una discretissima responsabilità dopo essersi fatto le ossa all’università di Zeljko Obradovic. In linea teorica, la squadra sarebbe di alto livello, ma il caso Calathes inciderà sul rendimento del team, tanto a livello tecnico quanto “umorale”?

Itoudis ci avrà provato con Galis prima di reintegrare Calathes?

 

 

10. MACCABI PLAYTIKA TEL AVIV

Out: Adams (Turk Telekom Ankara), Hilliard (Pinar Karsiyaka), Hollins (free agent), Ziv (Granada), Martin (Galatasaray), Pnini (ritirato), Poythress (Milano), Bramoh (free agent)

In: Blatt (Alba), Cleveland (Hapoel Eilat), Webb (Valencia), Rivero (Valencia).

 

Roster

Brown, Blatt, Mayer

Baldwin, Cleveland, Di Bartolomeo

Colson, Menco

Sorkin, Webb, Cohen

Nebo, Rivero

Coach: Oded Kattash (confermato)

 

Stravolgere il meno possibile e provare a puntellare un roster che tanto bene ha fatto nella passata stagione. Obiettivo ambizioso e raggiunto probabilmente solo a metà in casa Maccabi. Sono rimasti Lorenzo Brown e Wade Baldwin, per ampi tratti la coppia di piccoli più devastante d’Europa, è rimasto un Bonzie Colson che anche all’ultimo step della sua crescita ha dimostrato grande capacità di adattamento, sono rimasti il sorprendente Roman Sorkin e il possente Josh Nebo. Ma il lifting del supporting cast non è che sia stato eccezionale. Nel reparto piccoli, al pretoriano John Di Bartolomeo si aggiunge un nome che a Tel Aviv suscita sempre dolci emozioni come quello di Blatt, in questo caso il Tamir figlio del grande David, e poi una scommessa tutta da vincere come quella su Antonius Cleveland, messosi in mostra nella seconda parte di stagione a Eilat dopo una carriera NBA mai davvero decollata. Sotto canestro, inspiegabile la rinuncia al positivissimo Jarell Martin e doppia pesca dal Valencia con l’estro e la stazza del cubano Jasiel Rivero e la pericolosità perimetrale dell’ondivago James Webb. L’impressione è che manchi qualcosa, anche numericamente in un roster con punte di talento di assolutissima élite ma che sembra scarseggiare di alternative. Insidiosissimi sulla partita secca, da valutare sul lungo periodo, per confermarsi ai playoff potrebbe comunque bastare.

Questi due qua…

 

 

9. EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

Out: Napier (Stella Rossa), Mitrou-Long (Zalgiris), Alviti (Trento), Thomas (Joventut Badalona), Davies (Valencia), Luwawu-Cabarrot (Asvel), Datome (ritirato), Biligha (Trento)

In: Mirotic (Barcellona), Lo (Bayern), Flaccadori (Trento), Bortolani (Verona), Poythress (Maccabi), Caruso (Varese), Kamagate (Paris)

 

Roster

Pangos, Lo, Flaccadori

Baron, Hall, Bortolani

Shields, Tonut, Ricci

Mirotic, Melli, Poythress

Voigtmann, Hines, Kamagate, Caruso

Coach: Ettore Messina (confermato)

 

Un’estate da vorrei ma non posso quella di Milano. Accostata praticamente a tutti i grandi nomi del mercato e sfuggito il “season changer” dell’anno passato Shabazz Napier, a un certo punto il mercato meneghino sembrava avviato a una mesta chiusura, con Maodo Lo (già colpito dalla maledizione dei play meneghini…) come innesto di rilievo a dover tamponare il tentativo (obbligato?) di puntare ancora sul disastroso Kevin Pangos dell’anno passato e la firma del buon Alex Poythress per dare muscoli e chili a un reparto, quello dei lunghi, che troppo spesso ha sofferto su quel fronte. Innesti sensati, ma mancava il colpo grosso. Che quello di Nikola Mirotic, il trasferimento blockbuster dell’estate sia per il valore del giocatore che per la telenovela che l’ha circondato, non fosse nei piani è abbastanza evidente dalla costruzione di un roster che con il montenegrino ha praticamente otto lunghi e che quindi verrà impiegato spesso anche nel ruolo di “3” negli amati quintettoni di coach Messina. Anche se non è difficile immaginare che nei momenti caldi del match continuerà l’uso di Melli e/o Voigtmann come pivot per fare spazio proprio all’ex Barcellona. Gli altri punti interrogativi sono su un reparto esterni dove si prega per la salute di uno Shavon Shields che resta un top 3 nel suo ruolo ma che ha mostrato più volte fragilità sul fronte infortuni. Le belle notizie arrivano però da Lo e Tonut, rinfrancati entrambi da un Mondiale da protagonisti: in particolare quest’ultimo potrebbe essere una chiava tecnica importante (con meno tiro da fuori e più difesa e midrange) nel coprire i minuti che erano di Gigi Datome, passato dal campo a dietro la scrivania. Roster infinito, ma forse con poco equilibrio e un grande punto di domanda in cabina di regia: basterà per essere in lotta per i playoff prima e le Final Four poi?

Kyle Hines la prossima settimana potrebbe diventare il n. 1 per partite disputate in Eurolega, scavalcando Paulius Jankunas

 

 

8. STELLA ROSSA BELGRADO

Out: Vildoza (Panathinaikos), Campazzo (Real Madrid), Dobric (Virtus Bologna), Ivanovic (Runa Mosca), Markovic (ritirato), Holland (Hapoel Tel Aviv), Petrusev (Philadelphia 76ers), Bentil (free agent), Martin (Shimane Susanoo Magic), Raduljica (Maroussi)

In: Napier (Milano), Teodosic (Virtus Bologna), Dos Santos (Ulm), Hanga (Real Madrid), Giedraitis (Baskonia), Bjelica (Fenerbahce), Bolomboy (Olympiacos), Simonovic (Chicago Bulls), Tobey (Barcellona)

 

Roster

Napier, Teodosic, Dos Santos

Nedovic, Hanga, Lazic

Giedraitis, Mitrovic, Ilic

Bolomboy, Bjelica, Davidovac

Tobey, Simonovic, Kuzmic

Coach: Dusko Ivanovic (confermato)

 

«Vogliamo le Final Four». La dichiarazione del presidente Nejbosa Covic è altisonante per un club che non si è spinto mai così in là nella sua storia (a parte una semifinale nell’allora Coppa dei Campioni nel 1973), ma la campagna acquisti dei biancorossi è stata a dir poco faraonica. Col duo Campazzo-Vildoza l’anno scorso i serbi hanno fatto le prove generali, questa estate invece il rebuilding è stato pressoché totale, sacrificando l’anima “locale” per provare a fare il salto di qualità. Ripartito dal nucleo storico composto da Nedovic, Lazic, Mitrovi, Davidovac e Kuzmic, coach Ivanovic ha messo i gettoni pesanti nel reparto point guards, che per puro talento forse non ha eguali in Eurolega: prima è arrivato il ventilato ritorno in patria di Milos Teodosic, poi lo “sgarro” a Milano strappandogli Shabazz Napier e poi la chance ad alto livello al brasiliano Yago Dos Santos, esploso la scorsa stagione a Ulm. Adam Hanga (e Lazic) dovrà fare lo stopper difensivo un po’ per tutti e tre, mentre Giedraitis sarà l’equilibratore a cavallo tra i ruoli di ala, dove Bolomboy porterà sostanza con la speranza di ritrovare un Nemanja Bjelica che possa contribuire in qualche modo dopo una stagione passata quasi totalmente ai box al Fenerbahce. Interessante anche il tris sotto canestro: Mike Tobey è diventato una certezza nel ruolo di finalizzatore del pick and roll (o pop) e con gente come Teodosic, Napier e Dos Santos ad armarlo può fare danni, ma occhio anche al ritorno in Europa del “quasi italiano” Marko Simonovic dopo l’esperienza non certo esaltante in NBA, senza dimenticare il buon Ognjen Kuzmic, che non è più ritornato quello pre-infortunio ma che resta comunque un’alternativa preziosa per taglia fisica e difesa. Chimica non facile da trovare, ma il talento complessivo è di primissima scelta: a coach Ivanovic l’arduo compito di pilotare il team fino in fondo.

Napier sarà il Babbo Natale della Stella Rossa come lo è stato di Milano?

 

 

7. BARCELLONA

Out: Mirotic (Milano), Sanli (Fenerbahce), Tobey (Stella Rossa), Higgins (free agent), Kuric (Zenit San Pietroburgo), Martinez (Girona)

In: Brizuela (Malaga), Parra (Joventut Badalona), Parker (free agent), Hernangomez (New Orleans Pelicans)

 

Roster

Satoransky, Jokubaitis

Laprovittola, Brizuela, Caicedo

Kalinic, Abrines, Pauli

Parker, Parra, Da Silva

Hernangomez, Vesely, Nnaji

Coach: Roger Grimau (Barcellona B)

 

Taglio del budget del 25-30%? Ridimensionamento? Sì ma anche no. Non sarà il Barcellona spendi e spandi degli anni più fulgenti, ma i blaugrana non partono certo come la Cenerentola del gran ballo europeo, anzi. Perché la chiusura di contratti onerosi come quelli con coach Jasikevicius, Mirotic e Higgins (più Sanli, Kuric e Tobey) ha portato parecchio cash in cassaforte e allora i catalani qualche colpo l’hanno piazzato eccome. Su tutti riportando in Spagna Willy Hernangomez, che ha tutto per essere un top player di questa Eurolega, e poi scommettendo sulla voglia di rivalsa di quel Jabari Parker passato in pochi anni da potenziale nuovo Lebron ai margini della galassia NBA. Come approccerà questa sfida potrebbe fare da discrimine alla stagione del Barca, che altrimenti nello spot di “4” dovrebbe affidarsi a un Oscar Da Silva che ha mancato finora il salto di qualità, a un esordiente (seppur di talento) come Joel Parra o scalando Nikola Kalinic. Le solide realtà, però, ci sono e non sono mica male: l’asse ceco Satoransky-Vesely è una garanzia, il duo Jokubaitis-Laprovittola completa il backcourt dando brio e sostanza e la coppia Kalinic-Abrines dà garanzie nel reparto ali. I punti di domanda, oltre alla situazione Parker, iniziano con il manico. Roger Grimau, leggenda blaugrana e pretoriano del gm Juan Carlos Navarro, è un esordiente a questo livello. Inoltre per allungare delle rotazioni che sembrano abbastanza striminzite servirà impatto vero anche da Dario Brizuela, rookie come Parra per la competizione, e dalle due stelline in rampa di lancio dalla cantera James Nnaji e Michael Caicedo. Entrare nei playoff è un obiettivo realistico, andare oltre sarebbe una mezza impresa.

Le due grandi incognite blaugrana

 

 

6. PANATHINAIKOS ATENE

Out: Wolters (free agent), Lee (Asvel), Bochoridis (Aris), Thomas (Alba), G. Kalaitzakis (free agent), Williams (free agent), Ponitka (Partizan), Agravanis (Breogan), Bacon (free agent), Papagiannis (Fenerbahce), Gudaitis (Alvark Tokyo)

In: Sloukas (Olympiacos), Vildoza (Stella Rossa), Grant (Turk Telekom Ankara), Guy (Joventut Badalona), Hernangomez (Toronto Raptors), Mitoglu (free agent), Papapetrou (Partizan), Lessort (Partizan), Balcerowski (Gran Canaria), Antetokounmpo (Fenerbahce), Moraitis (Peristeri)

 

Roster

Sloukas, Vildoza, Grant

Guy, Grigonis, Moraitis

Hernangomez, Papapetrou, Kalaitzakis

Mitoglu, Mantzoukas, Samodurov

Lessort, Balcerowski, Antetokounmpo

Coach: Ergin Ataman (Efes)

 

Ora basta mediocrità. Dimitris Giannakopoulos ne ha avuto abbastanza di annate di mediocrità e di non essere mai riuscito neanche ad avvicinare i successi di papà Pavlos e zio Thanasis da quando nel 2012 ha preso la guida del Pana. Per cui, repulisti generale e si riparte da zero ma con un roster a cinque stelle. A partire dalla panchina, dalla quale Ergin Ataman proverà a replicare il miracolo Efes. Il mercato dei verdi è andato in due direzioni. Da un lato setacciare quanto di meglio fosse disponibile sul mercato europeo, in primis coprendo d’oro Kostas Sloukas per venir via dai cuginastri dell’Oly, quindi mettendogli accanto Luca Vildoza e il cavallo di ritorno Ioannis Papapetrou e posizionando sotto le plance Mathias Lessort, esploso fragorosamente alla corte di Re Zeljko, e rilanciando un Dinos Mitoglu che in estate, in canotta Grecia, aveva fatto grandi cose prima di infortunarsi. L’altra direttrice ha portato invece a setacciare il meglio emerso dalla scorsa Eurocup, ripescando quel Jerian Grant che dall’esperienza milanese era uscito dalla finestra e che ora rientra invece torna in Eurolega con ben altro status, lanciando quel Kyle Guy che ha avuto lampi di onnipotenza in maglia Joventut e piazzando il filiforme polacco Aleksander Balcerowski a fare da alternativa a Lessort (insieme a Kostas Antetokounmpo) in mezzo all’area. Mancava la ciliegina sulla torta, ma sfumata la possibilità (concreta? Chi lo sa…) di agguantare Nikola Mirotic ecco la firma di Juancho Hernangomez, che non sarà il Bo Cruz di netflixiana memoria ma che dopo tanta panchina in America è pronto finalmente all’esordio in Eurolega. Tante armi da poter usare, ma la ripassata rimediata in finale di Supercoppa contro l’Olympiacos ha ricordato una cosa: costruire da zero un team subito pronto per vincere è impresa assai rara in Eurolega…

Iconica…

 

 

5. PARTIZAN MOZZART BET BELGRADO

Out: Madar (Fenerbahce), Exum (Dallas Mavericks), Papapetrou (Panathinaikos), Lessort (Panathinaikos)

In: Jaramaz (Bayern), Dozier (Sacramento Kings), Kaminsky (Houston Rockets), Ponitka (Panathinaikos)

 

Roster

Jaramaz, Avramovic, Drezgic

Punter, Nunnally, Andjusic

Dozier, Ponitka, Trifunovic

LeDay, Vukcevic, Jovanovic

Kaminsky, Smailagic, Koprivica

Coach: Zeljko Obradovic (confermato)

 

Pochi cambi rispetto a una squadra che è arrivata fondamentalmente con un piede e tre quarti alle Final Four, ma di grande peso specifico per il Partizan di Zeljko Obradovic. Il bel biennio europeo è valso il biglietto in direzione Dallas a Dante Exum, mentre la stellare stagione si è convertita in un ricco contratto alla corte di Ergin Ataman per Mathias Lessort, accompagnato nel tragitto pure da Ioannis Papapetrou. A sorpresa (e non senza polemiche) se n’è andato anche Yam Madar, lanciato dal Partizan ed emigrato al Fener, ma con un telaio comunque già rodati e la conferma, prima di tutto, del trio Punter-Nunnally-LeDay tutto sommato in casa bianconera si dormivano sonni tranquilli e infatti il Partizan ha aspettato con calma prima di piazzare le zampate decisive. Con il ritorno do Ognjen Jaramaz (e un Aleksa Avramovic rigenerato dalle urla del coach e da un Mondiale sontuoso) la falla Madar è più che coperta e Mateusz Ponitka ha tutto per poter svolgere quel ruolo di collante che Papapetrou è riuscito ad avere solo a tratti anche con maggiore efficacia. È chiaro che però i destini dei bianconeri passino dalle due pesche americane. Con PJ Dozier Obradovic proverà a replicare l’operazione Exum, cercando di farne l’all around della squadra sia a livello offensivo che difensivo, ma la vera chiave di volta è Frank “The Tank” Kaminsky, un giocatore potenzialmente celestiale, con la sua combinazione di taglia fisica, talento e visione di gioco, ma diametralmente opposto a Lessort per caratteristiche. A parte quest’ultimo dubbio, voi la ricordate a memoria l’ultima stagione sotto il par di una squadra di Obradovic? Io no…

Immagine che puoi sentire

 

 

4. ANADOLU EFES ISTANBUL

Out: Micic (Oklahoma City Thunder), Dunston (Virtus Bologna), Balbay (free agent), Tuncer (Galatasaray), Singleton (free agent), Arna (Besiktas), Mbaye (Cska)

In: Thompson (Baskonia), Hollatz (Breogan), Ozdemiroglu (Darussafaka), Yildizli (Besiktas), Willis (Venezia), Jones (Turk Telekom Ankara), Osmani (Darussafaka)

 

Roster

Thompson, Hollatz, Ozdemiroglu

Larkin, Beaubois, Gazi

Bryant, Yildizli

Clyburn, Willis, Demirel

Pleiss, Zizic, Jones, Osmani

Coach: Emre Can (Turk Telekom Ankara)

 

È finite un’era in casa Efes. L’uscita di scena di coach Ergin Ataman e lo sbarco in NBA di Vasilje Micic ha tolto dal Bosforo due delle tre icone della fantastica squadra capace di vincere due Euroleghe e perderne una in finale nel giro di tre anni. C’è ancora la terza icona, Shane Larkin, ma, partiti pure i senatori Bryant Dunston e Dogus Balbay, a parte i sempre preziosissimi Tibor Pleiss ed Rodrigue Beaubois non resta granché di quella grande epopea. Guai però a pensare a un Efes in rebuilding che magari tira il fiato per un anno prima di rimettersi in carreggiata, perché il mercato ha detto ben altro. Guida tecnica affidata ad Emre Can, l’architetto della splendida Turk Telekom Ankara della passata stagione, e briglie più sciolte per Will Clyburn, che è parso soffrire lo scorso anno la presenza contemporanea in campo con Micic e Larkin, sono i primi due aspetti a saltare all’occhio. E in tal senso la scelta di rimpiazzare Micic con qualcosa di completamente diverso come Darius Thompson, point guard che può costruire per sé e per gli altri e che aggiunge una dimensione difensiva di alto spessore. Tyrique Jones, col suo atletismo debordante, può diventare una versione ringiovanita di Dunston e completare alla perfezione la dimensione perimetrale di Pleiss e quella più interna e fisica di Ante Zizic. Per ora (si vocifera di un innesto in arrivo, ma senza alcuna fretta) l’unico punto debole del roster biancoblu sembra trovarsi nello spot di “4”, dove a fare da contraltare alle dipartite di Singleton e Mbaye è arrivato solo l’ex veneziano Derek Willis, scommessa intrigante a questo livello. Chiaro che Clyburn agirà molto in quel ruolo, in modo da innescare i continui mismatch che è capace di creare con le sue caratteristiche multidimensionali, ma numericamente qualcosa manca. Sicuramente meno considerati rispetto al recente passato per il bersaglio grosso: non che sia necessariamente un male, dopo un lustro sotto i riflettori giorno e notte…

Tre Euroleghe che camminano

 

 

3. OLYMPIACOS PIREO

In: Williams-Goss (Real Madrid), Sikma (Alba Berlino), Milutinov (Cska), Brazdeikis (Olympiacos)

Out: Sloukas (Panathinaikos), Vezenkov (Sacramento Kings), Bolomboy (Stella Rossa), Black (free agent)

 

Roster

Walkup, Williams-Goss, Lountzis

Canaan, Brazdeikis, Larentzakis

Papanikolaou, McKissic, Papas

Sikma, Peters, Tsamis

Milutinov, Fall, Tanoulis

Coach: Georgios Bartzokas (confermato)

 

La squadra più bella e sfortunata dell’ultimo biennio. C’è un senso di incompiutezza nel pensare all’Olympiacos di Georgios Bartzokas, che per due stagioni ha girato come un orologio svizzero ma venendo punita una volta da Micic e una volta da Llull sulla strada che portava a un meritatissimo titolo. Di questa orchestra perfetta sono rimasti gran parte degli strumentisti, ma non i due solisti più importanti: Kostas Sloukas, che ha fatto il salto del fossato agli odiati nemici del Pana, e l’MVP Sasha Vezenkov, andato ovviamente a giocarsi la chance di una vita in NBA. Come rimpiazzarli? Difficile, quasi impossibile. In cabina di regia Thomas Walkup avrà il supporto di Nigel Williams-Goss, mai davvero dentro i meccanismi del Real ma comunque giocatore affidabile, mentre sotto canestro la filosofia è stata “two is megl che uan”: Luke Sikma aggiunge post up e visione di gioco, Nikola Milutinov centimetri e mobilità per compensare l’uscita di scena del bulgaro. Tutti si aspettavano un colpo grosso nel reparto esterni e invece alla fine Bartzokas ha preferito Ignas Brazdeikis, cresciuto cammin facendo allo Zalgiris e tutto da testare in un sistema più esigente, rodato e fisico come quello dell’Oly. Pochi cambi ma significativi: riconfermarsi al top ancora una volta sarà una sfida mica da ridere.

Poco prima di iniziare la stagione, l’Oly ha ritirato la canotta di Vassilis Spanoulis dopo averlo tenuto sotto chiave ad autografare di tutto per 12 giorni

 

 

2. MONACO

Out: Moneke (Baskonia)

In: Walker (Dallas Mavericks), Tarpey (Le Mans), Cornelie (Real Madrid), Jaiteh (Virtus Bologna)

 

Roster

James, Walker, Strazel

Loyd, Okobo, Ouattara

Diallo, Blossomgame, Tarpey

Brown, Cornelie, Makoundou

Hall, Motjejunas, Jaiteh

Coach: Sasa Obradovic (confermato)

 

Mantenere invariata una squadra che ha giocato per lunghi tratti un basket elettrizzante, reduce dal primo titolo nazionale della propria storia più una semifinale di Eurolega e aggiungerci ulteriori quattro pedine e non certo di second’ordine. C’è poco da nascondersi quest’anno in casa Monaco: tutto è apparecchiato per provare ad andare fino in fondo. Nel reparto esterni il trio delle meraviglie James-Loyd-Okobo (più i sempre preziosi Strazel e Ouattara) si è aggiunto nientemeno che Kemba Walker: una vera stella NBA che plana in Eurolega, dove se sta bene può letteralmente fare ciò che vuole. Ovviamente il problema è quel “se”, tradotto delle ginocchia che lo hanno tormentano negli ultimi anni al punto da tenere alla larga praticamente tutte le franchigie NBA. Il reparto ali vede aggiungersi il nazionale Terry Tarpey, che aggiunge solidità difensiva, mentre sotto le plance l’unica partenza, quella di un Chima Moneke mai davvero incisivo dal suo arrivo a stagione in corso, è stata coperta con l’arrivo di Petr Cornelie, che al Real è finito progressivamente ai margini pur disputando anche buone gare, e quello di Mam Jaiteh, che sarà un’ulteriore alternativa all’iper-atletismo di Hall e alla stazza e pulizia tecnica di Motjejunas. Roster infinito, talento diffuso in ogni reparto e quel Kemba che può essere l’uomo in più ma senza la necessità che lo sia a tutti costi per far sì che la squadra performi al massimo livello: si va per il titolo, senza se e senza ma.

Arrivo, arrivo…

 

 

1. REAL MADRID

Out: Cornelie (Monaco), Williams-Goss (Olympiacos), Hanga (Stella Rossa), Randolph (free agent)

In: Campazzo (Stella Rossa)

 

Roster

Campazzo, Rodriguez, Alocen

Musa, Llull, Causeur

Hezonja, Fernandez, Abalde

Yabusele, Deck, Diagne

Tavares, Poirier, Ndiaye

Coach: Chus Mateo (confermato)

 

Si possono perdere quattro giocatori, rimpiazzarli con uno soltanto e nell’Eurolega forse più competitiva di sempre essere ancora al top? Se ti chiami Real Madrid, probabilmente sì. Con la serenità di chi programma ogni step per tempo e di chi la coppa l’ha messa in bacheca meno di cinque mesi fa, i blancos hanno lasciato andare Petr Cornelie, mai davvero convincente, ed Anthony Randolph, martoriato dagli infortuni, preparando il terreno nel reparto lunghi per dare spazio ai giovanissimi Ismaila Diagne (che nel Clasico di domenica scorsa ha soffiato il record di più giovane esordiente nelle sfide col Barca) ed Eli Ndiaye, mentre tra i piccoli saluti ad Adam Hanga (la vera perdita dell’estate) e a Nigel Williams-Goss che sono compensate dal rientro a pieno regime, dopo un’annata passata ai box, di Carlos Alocen ma soprattutto dal grande ritorno di Facundo Campazzo. Se l’aspettavano un po’ tutti dopo il “parcheggio” di metà stagione alla Stella Rossa, buono per riprendere il feeling con la competizione e dimostrare di essere ancora uno, se non il migliore, tra i registi che circolano sui parquet europei. Il resto è tutto invariato: Musa ed Hezonja a fare volume sul fronte offensivo, con i “vecchietti terribili” Rodriguez, Llull e Fernandez pronti per colpire nelle serate di gala, Tavares a giganteggiare in mezzo al pitturato con Deck e Yabusele a metterci muscoli (non solo quello) e un Poirier che sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi di Baskonia in questo inizio di stagione. Ripetersi è sempre impresa ardua, ma per fermarli serviranno, come sempre, mezzi leciti e non…

 

 


LA FORMULA

 

A questo link QUI trovate il calendario completo di tutte le 34 giornate.

La regular season inizia il 5 ottobre e finisce il 12 aprile 2024.

Le prime 6 classificate accedono direttamente ai quarti di finale.

Le squadre classificate tra il settimo e il decimo posto accederanno al play in (16-19 aprile): il primo turno vedrà uno scontro diretto tra la settima e l’ottava in casa della settima, chi vince va ai quarti di finale ed incrocia la seconda in classifica. Chi perde affronta la vincente della gara secca tra nona e decima classificata (in casa della nona) in casa propria: chi vince va ai quarti ed incrocia la prima in classifica.

I quarti di finale, come al solito, saranno serie al meglio delle 5: gara 1 e 2 in casa della miglior classificata, gara 3 in casa della peggior classificata, eventuale gara 4 in casa della peggior classificata, eventuale gara 5 in casa della miglior classificata.

Le Final Four si terranno a Berlino dal 24 al 26 maggio, nella bellissima Mercedes Benz Arena da 17.000 posti.

 

 


DOVE SI VEDONO LE PARTITE IN TV E IN STREAMING?

 

Da quest’anno l’Eurolega (ed anche l’Eurocup e la Serie A) è trasmessa in streaming integralmente (ossia tutte le partite di ogni giornata) da DAZN (che ha rilevato l’azienda Eleven Sports): l’abbonamento standard da poter sottoscrivere è quello “Start” (QUI) che con € 9,99 euro al mese vi permette di vedere anche tutto il pacchetto basket (Eurolega, Serie A, Eurocup).

Come sempre, in tv, ci sarà la copertura di SkySport (QUI) che garantirà per ogni giornata le partite di Milano e Virtus, più altre due partite di altre squadre.

Per chi non è residente in Italia, c’è la piattaforma streaming EuroleagueTv (QUI) che permette di vedere tutte le partite: pacchetto mensile da € 9,99 o annuale da € 69,99. ATTENZIONE: EuroleagueTv è visibile solo nei Paesi nei quali i diritti di trasmissione non sono stati acquisiti da nessuna emittente.

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Marco Pagliariccio

Di Sant'Elpidio a Mare (FM), giornalista col tiro dalla media più mortifero del quartiere in cui abita, sogna di chiedere a Spanoulis perché, seguendo il suo esempio, non si fa una ragione della sua calvizie.

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