di Marco Pagliariccio
grafica di Mattia Iurlano

 

 

È di nuovo QUEL periodo dell’anno. Il terzo anno del nuovo corso dell’Eurolega si apre questo giovedì con le sedici squadre a dare la caccia al trofeo lasciato sul tavolo da Luka Doncic ed il suo Real prima di volare verso la NBA. Mentre si discute ancora dell’irrisolta questione delle sovrapposizioni con le finestre Fiba e di possibili ampliamenti nel numero delle partecipanti, fra poco sarà il campo a parlare. Di seguito vi raccontiamo come sono cambiati i roster delle magnifiche 16, confidando nella vostra clemenza per quanto riguarda i pronostici.

Enjoy!

 

 

  1. BUDUCNOST VOLI PODGORICA

Out: Justin Doellman (Manresa), Kyle Gibson (Besiktas), Kyle Landry (free agent)

In: Aaron Craft (Monaco), Edwin Jackson (Barcellona), Coty Clarke (Saratov), Earl Clark (Besiktas), Alen Omic (Stella Rossa)

Quintetto: Craft, Jackson, Clarke, Clark, Omic.

Coach: Aleksandar Dzikic (confermato)

Non un esordio assoluto, ma un ritorno dopo lungo tempo quello del Buducnost, che torna a calcare i parquet di Eurolega 15 anni dopo l’ultimo tango dell’irripetibile squadra dei Dejan Tomasevic e Milenko Tepic, dei Vlado Scepanovic e Zarko Cabarkapa. Questo Buducnost ha spiazzato tutti piegando la Stella Rossa nella finalissima della scorsa ABA Liga e per il nuovo sbarco nell’Europa che conta ha cercato di aggiungere qualche pezzo di peso al nucleo che ha fatto il miracolo pochi mesi fa. E allora ecco un potenziale capocannoniere nelle vesti dell’ex Barca Edwin Jackson, un Coty Clarke che dopo l’anonima visita in maglia Kazan di due stagioni fa ritorna in Eurolega con un altro bagaglio di esperienza e il primo test al massimo livello di Earl Clark dopo due grandi stagioni al Besiktas. Il soldatino Aaron Craft si innesta alla perfezione tra due ottimi attaccanti come Ivanovic e Gordic, meno Alen Omic in un reparto lunghi che aveva già stazza e qualità ma poco atletismo. Mix interessante tra il nocciolo montenegrino e i nuovi innesti americani, ma forse troppo poco per questo livello.

Però pretendere qualcosa di meglio rispetto all’ultima partita giocata in Eurolega è legittimo

 

 

  1. DARUSSAFAKA TEKFEN ISTANBUL

Out: Scottie Wilbekin (Maccabi), Will Cummings (Oldenburg), Furkan Aldemir (free agent), Howard Sant-Roos (Aek Atene), JaJuan Johnson (Kuban), James Bell (Cedevita).

In: Ray McCallum (Malaga), Markel Brown (Rio Grande Valley Vipers), Zanis Peiners (Lietkabelis, Jeremy Evans (Erie Bayhawks), Jon Diebler (Besiktas)

Quintetto: McCallum, Brown, Peiners, Evans, Eric.

Coach: Ahmet Caki (free agent)

Dopo lo scampato pericolo, il Darussafaka ha già centrato il suo obiettivo primario: sopravvivere. Ad un certo punto era sembrato che nella moria di squadre turche di questa estate potessero finire anche i campioni di Eurocup in carica, ma alla fine con l’innesto di qualche sponsor fresco e qualche sacrificio (leggasi il contratto di capitan Furkan Aldemir) la baracca si è salvata dalla svalutazione della lira turca. Ne è uscito fuori un Dacka sicuramente in tono minore rispetto a quello esaltante guidato da David Blatt in panchina e da Scotti Wilbekin in campo, ma comunque da prendere con le pinze. In un’estate difficile già di suo, neanche la fortuna ha assistito i neroverdi, lasciati a piedi prima da Jordan Loyd e poi da Cory Jefferson. La guardia, dopo una super stagione in Israele all’Hapoel Eliat, ha preferito un contratto two-way dai Raptors dopo aver detto sì al team del Bosforo, mentre l’oggetto misterioso transitato da Milano non ha passato le visite mediche. Per la sostituzione la dirigenza del Dacka ha ricomposto una coppia transitata con non troppo successo dal Khimki: lo scorer Markel Brown e il vincitore dello Slam Dunk Contest NBA 2012 Jeremy Evans, col quale gli highlights non dovrebbero mancare.

Con il fromboliere Ray McCallum alla prova d’appello dopo una stagione così così a Malaga, il collante Peiners a meritarsi finalmente una chance in Eurolega e la continuità dello zoccolo turco, poteva andare molto peggio. Ma non dovrebbe essere abbastanza per lottare davvero per qualcosa.

 

 

  1. HERBALIFE GRAN CANARIA

Out: Gal Mekel (Zenit), Nicolas Brussino (Tenerife), DJ Seeley (Rytas), Nikola Radicevic (Trento), Pablo Aguilar (Cedevita).

In: Clevin Hannah (Murcia), DJ Strawberry (Besiktas), Luke Nelson (Siviglia), Kim Tillie (Olympiacos), Chris Evans (Monaco).

Quintetto: Hannah, Strawberry, Eriksson, Evans, Pasecniks.

Coach: Salva Maldonado (Estudiantes)

L’esordiente della stagione risponde al nome di Gran Canaria, che ha strappato il pass per lo storico approdo in Eurolega buttando fuori il Valencia al primo turno dei playoff di ACB. Per l’approdo tra le big del continente, alle Canarie non hanno voluto fare il passo più lungo della gamba: e allora conferma per gran parte del roster che tanto bene ha fatto negli ultimi anni e puntellamenti solo laddove necessario. Cambio tra Dj nel ruolo di guardia, con Seeley che lascia il posto al talento incostante di Strawberry, mentre in cabina di regia il tascabile Clevin Hannah dovrà essere l’upgrade rispetto al neo trentino Radicevic. Sotto le plance il navigato (ma acciaccato) Tillie e un Chris Evans gran protagonista con la casacca del Monaco cercheranno di traghettare la crescita del talento lettone Pasecniks, da molti atteso come il nuovo Porzingis ma che finora non ha dimostrato di essere al livello del suo illustre connazionale. Sarà poi curioso rivedere in Eurolega Markus Eriksson e Xavi Rabaseda, scartati anni addietro da quel Barcellona che ritrovano sulla loro strada. Solida e profonda, la nuova Herbalife di Salva Maldonado proverà a divertirsi senza particolari pressioni. Curiosità: a 40 anni Albert Oliver sarà il più anziano giocatore della competizione. Da rookie!

Avendo superato i 40 lo scorso giugno, Oliver scavalcherà Marconato non appena realizzerà il suo primo canestro

 

 

  1. BAYERN MONACO

Out: JaredCunningham (free agent), Amar Gegic (Partizan), Reggie Redding (Ankara), Anton Gavel (ritirato), Maik Zirbes (Stella Rossa), Karim Jallow (Ludwigsburg).

In: Petteri Koponen (Barcellona), Derrick Williams (Los Angeles Lakers), Maodo Lo (Bamberg), Leon Radosevic (Bamberg), Robin Amaize (Bayreuth), Nemanja Dangubic (Stella Rossa).

Quintetto: Jovic, Koponen, Djedovic, Williams, Booker.

Coach: Dejan Radonjic (confermato)

Torna in Eurolega dopo due stagioni il Bayern Monaco, reduce dalla miglior stagione della propria storia. Alla doppietta campionato-coppa in patria è mancato solo l’acuto in Eurocup, dove i tedeschi sono sbattuti contro un Wilbekin in missione nella serie di semifinale contro il Darussfaka. Rispetto ai campioni della seconda coppa europea, però, la squadra di Radonjic parte con ben altre ambizioni. Per questo in estate la dirigenza biancorossa ha pescato tra l’usato sicuro. La sterzata netta è arrivata con la decisione di puntare sul rodato Koponen per tamponare la partenza dello straripante talento di Cunningham, mentre la pesca dai rivali di Bamberg per Radosevic e Lo allunga le rotazioni dalla panchina. A fine mercato, col nuovo infortunio al ginocchio di Macvan, il Bayern ha messo a segno una doppietta molto rumorosa: prima è arrivato un pretoriano di Radonjic, Nemanja Dangubic, e poi soprattutto la seconda scelta del Draft NBA 2011 Derrick Williams, giocatore finito ai margini della lega e in cerca di rilancio. Talento e sapienza cestistica sugli esterni non mancano di certo con gente come Jovic, Djedovic e Lucic, anche se potrebbero pagare dazio a livello difensivo, mentre sotto se la combo Williams-Booker (ma occhio a Danilo Barthel) dovesse funzionare avremmo una delle coppie più devastanti d’Europa. Equilibrio da trovare, ma sarà nel mix per un posto nei playoff.

Derrick Williams, una seconda scelta NBA in Eurolega

 

 

  1. MACCABI FOX TEL AVIV

Out: Deshaun Thomas (Panathinaikos), Karam Mashour (Bnei Gerzliya), Itay Segev (Maccabi Rishon LeZion), Jonah Bolden (Philadelphia 76ers), Norris Cole (Avellino), Artsiom Parakhouski (free agent), Pierre Jackson (Beijing Fly Dragons).

In: Scottie Wilbekin (Darussafaka), Kendrick Ray (Nymburk), Tarik Black (Houston Rockets), Johnny O’Bryant (Charlotte Hornets), Angelo Caloiaro (Banvit), Nimrod Levi (Maccabi Ashdod).

Quintetto: Wilbekin, Kane, Roll, Black, Tyus

Coach: Neven Spahija (confermato)

Per la terza volta in fila, il Maccabi nella passata stagione non è riuscito ad approdare almeno ai quarti di finale di Eurolega. Una striscia negativa mai così lunga per gli israeliani nella storia moderna della massima competizione europea. Per interrompere il digiuno e tornare almeno a ridosso delle grandi del continente, i gialloblu hanno cambiato ancora una volta parecchio rispetto ad un 2017/2018 nel quale hanno pesato le sette sconfitte nelle ultime otto partite. Sugli esterni, il Maccabi è andato all-in su uno dei pezzi pregiati del mercato estivo europeo, l’Mvp della scorsa Eurocup Scottie Wilbekin, che insieme al fratello d’arte Kendrick Ray (vi dice nulla Allan Ray?) dovrà far dimenticare la talentuosa ma alterna coppia Cole-Jackson. Intrigante la scelta di confermare un back court con tanti giocatori in grado di portare palla (oltre a Wilbekin e Ray, anche Jeremy Pargo e DeAndre Kane), mentre sotto canestro porte girevoli con la NBA. Partito Bolden, uno dei migliori dell’ultima stagione maccabea, alla corte di Simmons ed Embiid, dagli USA arrivano Tarik Black e Johnny O’Bryant a dare peso al fianco della cerniera difensiva Alex Tyus e del perimetrale italo-americano Angelo Caloiaro. Sarà curioso capire se in un roster così variegato e profondo troveranno spazio anche le stelline Avdija e Zoosman, che in estate hanno vinto da protagonisti l’Europeo Under 20. Obiettivo playoff, pochi giri di parole.

Il povero Djedovic se ne è presi 41 in faccia da Wilbekin

 

 

  1. KHIMKI

In: Dee Bost (Strasburgo), Tony Crocker (Tofas Bursa), Casey Prather (Promitheas), Jordan Mickey (Miami Heat), Petr Gubanov (Nizhny).

Out: Tyler Honeycutt, Dmitry Sokolov (ritirato), Marko Todorovic (Joventut), James Anderson (Efes), Thomas Robinson (Atlanta Hawks),

Quintetto: Markovic, Shved, Prather, Gill, Thomas

Coach: Georgios Bartzokas (confermato)

Continuità e qualche scommessa da vincere. Bartzokas ci riprova e dopo aver portato per la prima volta nella sua storia il Khimki ai quarti di Eurolega. Lo fa ripartendo da quello che al momento è il miglior attaccante d’Europa, Alexey Shved, e da un contorno che è andato da un dubbio fischio arbitrale nel finale di gara 4 dal costringere il Cska alla gara da dentro o fuori con in palio le Final Four.

Cinque uscite, diverse delle quali obbligate (quella del povero Honeycutt e del ritirato Sokolov), cinque ingressi tutti con scommesse tecniche importanti sopra. Dee Bost ha perso il treno Zalgiris all’inizio della passata stagione ed avrà l’occasione di rifarsi, Crocker e Prather sono veterani che per portano punti istantanei (il primo) ed esplosività (il secondo) negli altri due ruoli esterni, sotto canestro il navigato Gubanov completerà la rotazioni ma il crack può essere Jordan Mickey, lungo dal grande atletismo che si dividerà al centro dell’area col confermato Malcolm Thomas. Confermarsi è l’obiettivo, ma la concorrenza è al solito agguerritissima.

 

 

  1. ZALGIRIS KAUNAS

Out: Kevin Pangos (Barcellona), Vasilje Micic (Efes), Axel Toupane (Olympiacos), Gytis Masiulis (Neptunas), Paulius Valinskas (Lietkabelis).

In: Nate Wolters (Chalon), Leo Westermann (Cska), Thomas Walkup (Ludwigsburg), Laurynas Birutis (Siauliai), Donatas Sabeckis (Siauliai), Marius Grigonis (Alba Berlino).

Quintetto: Wolters, Walkup, Ulanovas, Jankunas, Davies

Coach: Sarunas Jasikevicius (confermato)

Il cuore dice “Saras li riporta alle Final Four e per vincere”, la testa ribatte “ma dove vanno, hanno perso Pangos, Micic e Toupane?”. La valutazione potrebbe stare nel mezzo. Lo Zalgiris post-miracolo in realtà non ha cambiato troppissimo proprio con l’obiettivo di dare continuità ad un progetto nato ormai diversi anni fa. Le novità importanti sono tutte nel settore guardie. Nell’impossibilità di scatenare aste per trattenere i pezzi pregiati del mercato, i lituani hanno dovuto di nuovo scommettere. In cabina di regia la coppia è (quasi) nuova di zecca: Nate Wolters torna in Eurolega dopo l’esperienza non esaltante di due anni fa con la Stella Rossa ma far dimenticare Pangos non sarà facile; Leo Westermann invece è un cavallo di ritorno, firmato a settembre inoltrato per avere garanzie sulla tenuta fisica dopo un’annata da dimenticare nel grande salto verso Mosca. L’atletismo di Toupane non trova invece un vero rimpiazzo: più responsabilità in ala alle certezze Ulanovas e Milaknis, dentro il culturista dalla mano educata Walkup e il cecchino Grigonis, tra i migliori nel loro ruolo dell’ultima Bundesliga. Se Jasikevicius ritrova la magia di qualche mese fa…

 

 

  1. KIROLBET BASKONIA VITORIA-GASTEIZ

In: Darrun Hilliard (San Antonio Spurs), Shavon Shields (Trento), Tadas Sedekerskis (Burgos), Ajdin Penava (Marshall University)

Out: Janis Timma (Olympiacos), Rodrigue Beaubois (Efes), Rinalds Malmanis (Siviglia), Ivan Martinez.

Quintetto: Granger, Hilliard, Shields, Shengelia, Poirier.

Coach: Pedro Martinez (confermato)

La passata stagione non ha interrotto il digiuno da titoli che va avanti dal 2010 in terra basca, ma una finale di Acb ed i quarti agguantati in rimonta in Eurolega hanno segnato una stagione sicuramente col segno più per il Baskonia. E quindi si cambia il meno possibile, il minimo indispensabile. Via senza troppi rimpianti uno Janis Timma che ha convinto solo a tratti, dentro la sensation dell’ultimo campionato di Serie A, quello Shavon Shields che ha fatto faville con la maglia di Trento e che sarà però chiamato al salto di qualità. Ha cambiato aria dopo due stagioni anche Rodrigue Beaubois e al suo posto ecco il mancinone Darrun Hilliard, che dopo tre anni a fare su e giù tra NBA e G-League sbarca per la prima volta in Europa: giocatore di maggior stazza e meno rapidità, ma la capacità di fare canestro pare esserci eccome.

Uno Shenghelia che si sappia confermare una delle ali più devastanti d’Europa, un Vildoza abile a confermarsi regista affidabile oltre che talentuoso, le conferme dei vari Janning, Granger, Voigtmann e Poirier. Il sogno sono le Final Four casalinghe, la solida realtà quella di tornare di nuovo tra le prime otto d’Europa.

 

 

  1. ANADOLU EFES ISTANBUL

Out: Errick McCollum (Kazan), Derrick Brown (free agent), Berk Demir (Darussafaka), Toney Douglas (Sakarya), Vladimir Stimac (Ankara), Sonny Weems (Gunagdong)

In: Shane Larkin (Boston Celtics), Rodrigue Beaubois (Baskonia), James Anderson (Khimki), Adrien Moerman (Barcellona), Vasilje Micic (Zalgiris), Tibor Pleiss (Valencia), Metecan Birsen (Sakarya), Sertac Sanli (Besiktas), Bugrahan Tuncer (Eskisehir)

Quintetto: Larkin, Beaubois, Anderson, Moerman, Dunston

Coach: Ergin Ataman (confermato)

Campagna acquisti a dir poco faraonica quella dell’Efes, dopo la tragica stagione passata. Coach Ataman, arrivato a dicembre per provare a raddrizzare la nave in avaria di Perasovic, ha ordinato un deciso repulisti, dal quale si sono salvati praticamente solo Dunston, Motum, Batuk, Balbay e Simon. Il quintetto, a parte il lungo ex Varese, è nuovo di zecca. Il colpo grosso è il ritorno in Europa di Shane Larkin dopo la discreta esperienza ai Celtics: al Baskonia due stagioni fa fece faville con al fianco quello stesso Beaubois che sarà di nuovo suo compare. James Anderson porta punti ed equilibrio, nel pitturato è arrivato il roccioso tiratore Moerman dopo la scelta di rinunciare al più versatile Derrick Brown. Ad arricchire il reparto esterni ecco un Micic consacratosi nell’irripetibile stagione dello Zalgiris, mentre le infinite leve di Pleiss faranno da contraltare all’esplosività di Dunston. Squadra lunga e sulla carta anche equilibrata, l’incognita è quell’Ataman che nelle ultime stagioni è parso troppe volte fuori controllo.

Guarda un po’ chi si rivede

 

 

  1. BARCELLONA LASSA

In: Kevin Pangos (Zalgiris), Kyle Kuric (Zenit), Chris Singleton (Panathinaikos), Jaka Blazic (Andorra), Rolands Smits (Fuenlabrada), Artem Pustovyi (Obradoiro).

Out: Juan Carlos Navarro (ritirato), Marc Garcia (Fuenlabrada), Phil Pressey (Besiktas), Edwin Jackson (Buducnost), Sasha Vezenkos (Olympiacos), Rodions Kurucs (Brooklyn Nets), Rakim Sanders (free agent), Petteri Koponen (Bayern), Adrien Moerman (Efes).

Quintetto: Pangos, Kuric, Hanga, Singleton, Tomic

Panchina: Svetislav Pesic (confermato)

Quattro stagioni con una Coppa del Re ed una Supercoppa sono un po’ pochino per una squadra obbligata a vincere sempre come il Barcellona. L’addio al basket di Juan Carlos Navarro ha catalizzato l’attenzione nell’ennesima estate di grandi cambiamenti (leggi: grandi buyout versati). Naufragati gli ultimi due esperimenti, Rice e Pressey, la cabina di regia quest’anno è affare di Kevin Pangos, il braccio del miracolo Zalgiris, che con il cecchino Kyle Kuric forma una delle coppie più intriganti della prossima stagione. Dietro loro, il duo Heurtel-Ribas mette sul piatto talento ma non certo costanza (per motivi tecnici il primo, fisici il secondo) e allora sarà fondamentale anche l’impatto di Jaka Blazic, che di fatto riempie la casella lasciata vuota da Navarro (Dio pietà per tale affermazione). Claver e Hanga (quando rientrerà) si dividono lo spazio nel ruolo di ala piccola, mentre la batteria di lunghi è infinita e dal tonnellaggio importante: l’idea è di andare molto con Singleton al fianco di Tomic, ma dietro, scaricato (troppo in fretta?) Vezenkov, scalpita l’ucraino Pustovyi, una delle sorprese di Eurobasket 2017. Il materiale umano è almeno da Final Four, rimettere i piedi nei playoff è il minimo sindacale.

Non ce la faccio, troppi ricordi

 

 

  1. AX ARMANI EXCHANGE MILANO

Out: Jordan Theodore (free agent), Andrew Goudelock (Shandong Golden Stars), Davide Pascolo (Trento), Mantas Kalnietis (Limoges), Marco Cusin (Torino), Awudu Abass (Brescia), Amath M’Baye (Bologna)

In: Mike James (Panathinaikos), Nemanja Nedovic (Malaga), Amedeo Della Valle (Reggio Emilia), Jeff Brooks (Malaga), Christian Burns (Cantù), Simone Fontecchio (Cremona).

Quintetto: James, Nedovic, Micov, Brooks, Tarczewski

Coach: Simone Pianigiani (confermato)

Due cents sulla sorpresa europea della stagione? Me li gioco su Milano. L’Olimpia, stavolta, sembra davvero avere tutto per ritornare tra le prime otto d’Europa a cinque anni dall’amara uscita di scena nei quarti contro il Maccabi. Salutato non senza polemiche l’eroe dell’ultimo scudetto Drew Goudelock oltre ai due poco rimpianti Theodore e Kalnietis, il duo James-Nedovic offensivamente parlando ha pochi eguali tra le concorrenti dirette per un posto al sole. Per entrambi sarà una sfida: l’ex Suns per la prima volta in carriera reciterà il ruolo di leader indiscusso della squadra e non quello di uomo di rottura, mentre lo slavo cresciuto ad Ascoli Piceno può fare un altro step verso l’alto dopo il triennio di Malaga. Micov, Kuzminskas e l’ultimo arrivato Brooks sono dei professori per i due ruoli di ala, mentre Tarczewski e Gudaitis hanno dimostrato di essere solidi e ruvidi quanto basta nella lotta nel pitturato. E poi occhio ad un jolly importante quale potrebbe essere Della Valle, che dopo aver fatto faville in Eurocup con la maglia di Reggio Emilia dovrà adattarsi al ruolo di killer della second unit meneghina. Serve almeno un posto ai playoff per cercare di ripristinare lo status nobiliare di una delle grandi del basket europeo.

Da segnalare che da domani sera Mike James realizzerà un suo show sul suo profilo Instagram

 

 

  1. PANATHINAIKOS ATENE

Out: Mike James (Milano), Adreian Payne (free agent), Marcus Denmon (Zheijang Bulls), Kenny Gabriel (Ankara), Zach Auguste (Galatasaray).

In: Keith Langford (Shenzen Leopards), Deshaun Thomas (Maccabi), Georgios Papagiannis (Portland Trail Blazers), Stephane Lasme (Kazan), Evangelos Sakellariou (Panionios), Ioannis Papapetrou (Olympiacos).

Quintetto: Calathes, Langford, Antetokounmpo, Gist, Lasme.

Coach: Xavi Pascual (confermato)

Sei qualificazioni di fila ai quarti di finale, sei eliminazioni ad un passo dalla Final Four. Sembra una maledizione quella che aleggia sopra il Panathinaikos, che anche quest’anno sembra forte ma non al punto da poter ambire davvero al bersaglio grosso. Sarà interessante capire se funzionerà il cambio più radicale voluto da coach Pascual: lasciato andare un portatore di palla (seppur con spiccate doti offensive) come Mike James per rimpiazzarlo con uno scorer puro come Keith Langford (che di anni però inizia ad averne 35…), il coach spagnolo avrà bisogno di un impatto vero da Lekavicius, praticamente accantonato nella sua prima stagione in verde, o magari dalla sorpresa Sakellariou, esordiente a questi livelli ma grande protagonista in patria della bella stagione del Panionios. Dopo Lojeski lo scorso anno, si è consumato un nuovo “scippo” ai danni degli odiati cugini dell’Oly con l’innesto di Papapetrou, che porta versatilità e tiro da fuori che si intersecano bene con l’atletismo e la difesa di Antetokounmpo. Sotto canestro Thomas e Lasme sono sicurezze, ma la scommessa è Papagiannis: il salto in NBA si è dimostrato decisamente prematuro, ma l’Eurolega può essere un bel trampolino di lancio per un sette piedi abbondanti con fluidità di movimenti decisamente interessante. Il volo per Vitoria l’obiettivo dichiarato, ma «vorrei fooooosse così semplice» (cit.).

Al Pireo ci giocano a freccette con questa

 

 

  1. OLYMPIACOS PIREO

Out: Jamel McLean (Kuban), Bobby Brown (free agent), Ioannis Papapetrou (Panathinaikos), Kim Tillie (Gran Canaria), Brian Roberts (Malaga), Kjle Wiltjer (Malaga), Hollis Thompson (free agent).

In: Nigel Williams-Goss (Partizan), Axel Toupane (Zalgiris), Janis Timma (Baskonia), Aleksandar Vezenkov (Barcellona), Zach LeDay (Hapoel Galil-Gilboa)

Quintetto: Mantzaris, Spanoulis, Papanikolaou, Printezis, Milutinov

Coach: David Blatt (Darussafaka)

Mantzaris-Spanoulis-Papanikolau-Printezis-Milutinov. Aggiungete Strelnieks ed Agravanis, insomma il solito Oly, con un anno in più sul groppone. Niente di più sbagliato. Dietro la solita terribile banda in biancorosso quest’anno c’è parecchio di più. In primis in panca. A David Blatt non servono molte presentazioni, a parte rimarcare come dopo la splendida cavalcata vincente col Darussafaka si meritasse un ritorno a questi livelli. Nelle sue mani la sfida di far coesistere il nucleo storico con i pezzi nuovi arrivati da un mercato estivo non altisonante per il grande pubblico, ma che può avere tremenda efficacia in prospettiva. Nigel Williams-Goss, dopo una spettacolare stagione al Partizan, è uno scorer disciplinato cui piace applicarsi anche in difesa, Toupane e Timma portano atletismo e durezza mentale perfettamente in linea con la classica mentalità Oly. E poi c’è il ritorno in Grecia di Sasha Vezenkov: nel 2015 lasciò l’Aris da Mvp del campionato in cerca di una consacrazione internazionale che a Barcellona non è mai arrivata davvero. Lavoro perfetto per uno come Blatt, da sempre fenomenale nel rilanciare giocatori rimasti un po’ nel limbo (do you remember Wilbekin?). E poi c’è da capire se Zach LeDay, un “cinque quattroso” (cit.) con l’esplosività e la taglia di un Hines ma un range di tiro che si va pian piano ampliando, potrà replicare la clamorosa stagione scorsa in Israele (oltre 19 punti di media). L’hype intorno alla squadra è clamoroso e anche giustificato: da tenere in conto per la corsa al titolo.

Eravamo due amici al bar

 

 

  1. FENERBAHCE ISTANBUL

Out: Brad Wanamaker (Boston Celtics), Jason Thompson (Sichuan Blue Whales), James Nunnally (Minnesota Timberwolves)

In: Tyler Ennis (Los Angeles Lakers), Joffrey Lauvergne (San Antonio Spurs)

Quintetto: Sloukas, Ennis, Kalinic, Melli, Vesely

Coach: Zelimir Obradovic (confermato)

Un’estate movimentata, dopo anni di crescita costante, in casa Fenerbahce. La crisi economica turca ha sfiorato anche il cuore di Istanbul e la dipartita del main sponsor Dogus ha fatto il resto: si è parlato di debiti acclarati per circa 8 milioni di euro e la necessità, quindi, di tirare un minimo la cinghia. Ma, alla fine della fiera, è cambiato ben poco dalle parti della Ulker Sports Arena. C’è Zeljko Obradovic e già tanto basta a fare del Fener una delle candidate al titolo. C’è tutto il telaio della squadra campionessa nel 2017. E ci sono state due pesche addirittura dalla NBA, alla faccia della crisi: Joffrey Lauvergne torna in Europa per rimpiazzare l’altalenante Jason Thompson e formare con Melli e Vesely un trio da sogno per i nostri parquet, mentre sugli esterni la scommessa si chiama Tyler Ennis, giocatore dalle indubbie qualità finito però ai margini della lega americana. Il dubbio è che l’ex Lakers dovrà fare da “doppio rincalzo” visto che il suo arrivo non compensa numericamente quelli di Wanamaker e Nunnally, entrambi emigrati in America rispettivamente a Celtics e Timberwolves. Verosimilmente avrà più spazio per crescere Marko Guduric, che nella stagione del salto dalla Stella Rossa al Fener non è che abbia brillato particolarmente, ma anche il nostro Datome e Kalinic saranno chiamati ad avere ancora maggiori responsabilità. Obiettivo andare in fondo in tutte le competizioni, sarebbe una sorpresona non vederli alle Final Four.

Foto da acchiappo

 

 

  1. CSKA MOSCA

Out: Leo Westermann (Zalgiris), Vitaly Fridzon (Kuban), Victori Rudd (Torino), Viktor Khryapa (free agent).

In: Alec Peters (Northern Arizona Suns), Daniel Hackett (Bamberg), Ivan Ukhov (Perm), Joel Bolmboy (Wisconsin Herd)

Quintetto: Rodriguez, De Colo, Kurbanov, Peters, Hines

Coach: Dimitris Itoudis (confermato)

Ultima chiamata per coach Itoudis. L’ennesima stagione da dominatore in Eurolega fino alle Final Four e poi l’uscita di scena nel momento clou ha messo sulla graticola l’allenatore greco, che quest’anno ha una dolce condanna: ritornare sul trono d’Europa tre anni dopo il successo di Berlino. Per farlo, il Cska si è fatto solo un leggero lifting: via due pezzi di storia della società come Khryapa e Fridzon, il mai convincente Westermann e l’ectoplasmatico Rudd, in cabina di regia è arrivata la grande chance per il nostro Daniel Hackett, che farà da scudiero al talento del duo De Colo-Rodriguez. In preseason è piaciuto anche il frizzante giovane Ukhov, ma difficilmente troverà spazio in un affollatissimo reparto esterni, dove sono rimasti i vari Higgins, Kurbanov, Clyburn e Kulagin. Sotto canestro la speranza è quella di aver azzeccato le due prese “americane”: Alec Peters è un quattro con mano terribile da tre punti (nella stagione da freshman al college di Valparaiso viaggò addirittura al 77,3%!), mentre l’ucraino Joel Bolomboy è atleta di livello con mano educata per colpire anche dalla media e lunga distanza. Da loro potrebbe passare l’upgrade del Cska da solita incompiuta a rullo compressore.

Tendenzialmente il pick and roll Rodriguez-Hunter può far male

 

 

  1. REAL MADRID

Out: Luka Doncic (Dallas Mavericks), Dino Radoncic (Burgos)

In: Klemen Prepelic (Levallois), Gabriel Deck (San Lorenzo)

Quintetto: Campazzo, Llull, Taylor, Randolph, Ayon

Coach: Pablo Laso (confermato)

Si può perdere l’Mvp dell’ultima stagione e restare la favorita numero uno? Certo se ti chiami Real Madrid e se nella stagione precedente hai vinto il titolo avendo solo pochi scampoli da un altro Mvp ovvero Sergio Llull. Il rientro a pieno regime dopo l’infortunio al ginocchio di un’estate fa riconsegnerà il Real nelle mani di quello che, per i gm NBA, è il giocatore più forte del mondo al di fuori della lega americana ed è lui, a conti fatti, il vero nuovo acquisto delle merengues. E non dimentichiamo anche Ognjen Kuzmic, massacrato dai problemi fisici nell’ultimo anno ma che dovrebbe tornare a disposizione nei prossimi mesi ad allungare ancora di più un reparto lunghi con soluzioni infinite. La forza del Real è però prima di tutto la continuità tecnica: a parte gli innesti di due comprimari come il tiratore scelto Prepelic e la scommessa Deck (Mvp delle finali di Liga De Las Americas, l’Eurolega sudamericana), che allungano ulteriormente le rotazione di coach Pablo Laso, la squadra è la stessa che pochi mesi fa ha completato la doppietta Eurolega-Acb. Difesa che morde e ritmi alti saranno ancora una volta il mantra di una squadra che dovrà avere paura solo della sindrome da appagamento. Ma le quattro finali disputate nelle ultime sei edizioni dicono una cosa molto chiara: per alzare la coppa a Vitoria anche quest’anno si dovrà fare i conti con loro.

 

 

 

Ci eravamo lasciati così… buona Eurolega a tutti!

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Marco Pagliariccio

Di Sant'Elpidio a Mare (FM), giornalista col tiro dalla media più mortifero del quartiere in cui abita, sogna di chiedere a Spanoulis perché, seguendo il suo esempio, non si fa una ragione della sua calvizie.

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