copertina di Paolo Mainini
articolo di Marco Munno e Marco Pagliariccio

 

 

 

L’interruzione forzata della stagione e quel buco nell’albo d’oro dei vincitori hanno lasciato una specie di senso di vuoto negli appassionati, riguardo al trofeo più ambito della pallacanestro del Vecchio Continente. Sarà per questo motivo, sarà per una modifica (il futuro poi ci dirà quanto marcata o meno) degli equilibri al vertice del basket continentale, sarà per la semplice devotion alle emozioni degli scontri di alto profilo in Europa, che l’attesa per questi playoff di Eurolega è ancora maggiore del solito.

Ci siamo divertiti ad entrare per questi quarti di finale nella testa dei coach, in procinto di affrontare gli ostacoli fra la propria squadra e il trofeo da alzare in quel di Colonia.

 

 

Barcellona (1) vs Zenit San Pietroburgo (8)

Calathes e Pangos – foto euroleague.net
In regular season: 1-1
Zenit-Barca 74-70, Barca-Zenit 85-81

 

Top scorer: N. Mirotic 16,9 ; K. Pangos 13,1
Top rebounder: N. Mirotic 6,3 ; M. Ponitka 5,2
Top assistman: N. Calathes 7,0 ; K. Pangos 6,6
 
Gara 1: 21/4 ore 21, Palau Blaugrana, Barcellona
Gara 2: 23/4 ore 21, Palau Blaugrana, Barcellona
Gara 3: 28/4 ore 19, Sibur Arena, San Pietroburgo
Ev. Gara 4: 30/4 ore 19, ore 19, Sibur Arena, San Pietroburgo
Ev. Gara 5: 4/5 ore 21, Palau Blaugrana, Barcellona

 

Qui Šarūnas Jasikevičius

foto diariomadridista.okdiario.com

Abbiamo solo da perdere da questa serie. Loro verranno al Palau gasati per la prima qualificazione della loro storia e qualcuno che conosco bene e il cui cognome finisce per –angos vorrà far vedere che qui si sono sbagliati di grosso su di lui. Ma noi abbiamo una missione da compiere: riportare il Barcellona alle Final Four dopo sette anni.

Non fatevi ingannare dal fatto che siano la seconda miglior difesa per punti subiti dietro di noi, in realtà sono 12° per defensive rating. Il fatto è che sono la squadra che gioca meno possessi in Eurolega, segno della grande capacità che hanno di “addormentare” le partite per portarle dove vogliono loro. E dove vogliono andare? Tutto nasce dal pick and roll centrale Pangos-Gudaitis. Due giocatori che sembravano essersi persi per strada e che invece Pascual è stato super a rimettere in piedi mettendoli al centro del loro sistema: Gudaitis ha segnato 40 dei suoi 93 canestri dal campo stagionali in Eurolega su passaggi smarcanti di Pangos, che a sua volta viaggia a 6,6 assist a partita. Ultimamente il lituano è sfilato indietro nelle rotazioni, ma noi partiamo con Oriola: voglio che, a prescindere da chi hai davanti, quando il 5 va a portare il blocco fai uno show alto, anche altissimo. Dovete restare praticamente in raddoppio per un paio di secondi tu e Calathes (vai tu sul canadese inizialmente, ma ci lavoreranno anche Hanga e Abrines). Togliere la palla dalle mani di Pangos è la priorità. È vero che così ci esponiamo alle rotazioni, ma escluso Baron (che tira col 47%), degli altri non ho troppo timore sul tiro da fuori: Rivers e Hollins vanno a giornate, Thomas è vero che tira col 42% ma non è così amante del tiro piedi per terra, Fridzon vede in campo col binocolo e a Ponitka preferiamo lasciargli una tripla che la strada aperta verso il canestro.

In attacco niente di particolare se non: pazienza. Ci aggrediranno e dentro l’area aggiungendo pure Black oltre a Poythress sono grossi e muscolari. Ma abbiamo così tante armi da poter sfruttare che possiamo e dobbiamo trovare sempre tiri ad alta percentuale. Occhio ai mismatch e magari proviamo ad attaccare Pangos portandolo spalle a canestro, dove essendo più piccolo può soffrire. Dobbiamo tenerlo sempre sulla corda, sia quando attacca che quando difende: mandato fuori giri lui siamo a buon punto.

Pau, lo so che scalpiti, ne abbiamo già parlato. Ti vorrei usare a partita in corso per darci una dimensione diversa offensivamente parlando, quella del gioco in post basso che gli altri nostri lunghi non hanno in maniera così spiccata. Però so che con i loro lunghi puoi far fatica in difesa, per cui vediamo come si mette: specie se la serie si allunga ci sarà bisogno di tutti e lo so bene che uno come te gli altri se lo sognano, figuriamoci come quinto lungo…

Sicuri ma non spavaldi, concentrati ma non impauriti: mettiamoci la giusta pressione, ma andiamo a fare quello che sappiamo. Colonia ci aspetta.

Match di ritorno con trionfo dei blaugrana, sempre in controllo della gara

 

 

Qui Xavi Pascual

foto Zenit Basket

Guardiamo dove siamo ora e pensiamo da dove eravamo partiti, ovvero dall’ultimo posto della scorsa stagione (e pure se non fosse stata interrotta, difficilmente saremmo risaliti). Per affrontare il presente dobbiamo ripartire dallo spirito con cui siamo arrivati sin qui: avete seguito i dettami della mia pallacanestro così ricercata e abbiamo più volte messo in difficoltà squadre ben più talentuose di noi, giocando liberi da esagerata pressione. E’ quello che dovremo provare a fare anche stavolta, consci di affrontare la migliore in regular season (e, per somma di capacità individuali, presumibilmente dell’intera Eurolega).

Non dovremo fargli giocare la bella pallacanestro di cui sono capaci, spezzando il gioco e abbassando i ritmi; quest’ultima cosa l’abbiamo fatta per tutto l’anno, dovremo proseguire per questa strada. Nel caso, esporci a scelte coraggiose sui loro uomini chiave: nell’ultimo quarto di finale che giocò, Calathes venne sfidato apertamente al tiro da fuori da Campazzo, entrando in crisi dopo una serie di errori. E’ forse quello che più di tutti vogliamo assolutamente mandare fuori giri, viste anche le alternative nel roster blaugrana nel suo ruolo; l’altro che gli toglieremmo subito, potendo scegliere, sarebbe Mirotić, ma nel suo caso le alternative a disposizione di Jasikevičius sono maggiori (più che altro per la capacità di Nikola di interpretare più ruoli).

Kevin, sapendo che fisicamente non puoi tenerlo, possiamo provare ad impiegarti in questo modo in difesa, considerando che non possiamo escluderti per quanto ci servi in attacco. Da loro sei andato male, da noi sei tornato uno dei giocatori più spettacolari e in grado di generare vantaggi in Europa: loro lo sanno e ti attaccheranno. Ti chiediamo di non esitare nel caso dei plausibili raddoppi nel far girare il pallone: nella stagione lo abbiamo fatto molto anche coi tuoi compagni di squadra, assistendo due canestri su tre di quelli che abbiamo realizzato, valorizzando sotto canestro Gudaitis e dando le opportunità di pescare il jolly a Hollis e Rivers, sperando che riescano ad essere continui. D’altronde dovremo tentare di dare più sostegno possibile a Thomas, Baron e Ponitka fra i giocatori che stazioneranno maggiormente fuori dall’area, dove lasceremo a Poythress e Black il compito di metterla sull’atletismo contro un reparto avversario che, Davies ha parte, presenta quello come punto debole.

Un piccolo neo per una squadra che si presenta fortissima nel complesso: ma abbiamo già dimostrato (scampato il covid) di poter piazzare la sorpresa contro chiunque, se presi alla leggera.

Primo incontro fra le due squadre alla seconda giornata: successo russo con recupero e sorpasso nell’ultimo quarto

 

 


 

AX Armani Exchange Milano (4) vs Bayern Monaco (5)

Hines e Reynolds
In regular season: 2-0
Bayern-Milano 79-81, Milano-Bayern 75-51

 

Top scorer: K. Punter 15,0 ; W. Baldwin 15,2
Top rebounder: Z. Leday 4,5 ; J. Reynolds 5,9
Top assistman: S. Rodriguez 4,7 ; W. Baldwin 3,9
 
Gara 1: 20/4 ore 20.45, Mediolanum Forum, Milano
Gara 2: 22/4 ore 20.45, Mediolanum Forum, Milano
Gara 3: 28/4 ore 20.45, Audi Dome, Monaco
Ev. Gara 4: 30/4 ore 20.45, Audi Dome, Monaco
Ev. Gara 5: 4/5 ore 20.45, Mediolanum Forum, Milano
 

 

Qui Ettore Messina

foto Ciamillo-Castoria

di Marco Pagliariccio

Difesa e concentrazione per tutti i 40’. Queste due sono le nostre stelle polari in questa serie. Il Bayern non è la squadra più forte per talento individuale, ha un sistema offensivo quasi perfetto ma non sono mostruosi nell’esecuzione, difendono duro ma non hanno muri invalicabili. In una cosa però sono davvero i numeri uno: non mollano mai una singola partita e spesso nei finali in volata le portano a casa. Per questo dico: difendere alla morte e tenere la testa sulla partita anche quando sembrano in sbandata è fondamentale.

Sono la squadra che tira meno da 3 di tutta l’Eurolega, frutto di un sistema che li porta a giocare più dentro l’area che con invenzioni dal perimetro. Anche perché il loro creatore di gioco numero 1, Baldwin, è un mini-Westbrook: importantissimo prenderlo faccia a faccia sin dalla rimessa, non dobbiamo fargli prendere velocità e soprattutto confidenza con la partita. Parte Moraschini in quintetto su di lui, giocasti la tua miglior partita contro di loro nel match di ritorno. Ma, come idea, vorrei usare molta zona 2-3 “classica”: niente accoppiamenti o seguire i tagli, intasiamo l’area visto che abbiamo meno centimetri ed evitiamo così di esporci soprattutto a Reynolds ma anche a Johnson e Gist. Occhio di riguardo ovviamente per Lucic, Seeley e Zipser, ma cercherò di chiamarvela quando non c’è in campo più di uno di questi tre.

In attacco: non facciamoci portare dove vogliono loro. Hines, se ti marca Reynolds ma ancor di più se hai Radosevic addosso attaccalo frontalmente anche direttamente dalla rimessa, è una soluzione che ci ha portato spesso a canestri, falli e giochi da tre punti. Se possiamo correre facciamolo, se mettiamo in ritmo Delaney e Punter con qualche canestro in transizione poi è dura per loro starci dietro.

Al di là di tutto, però, dobbiamo avere fame. A loro è stato cancellato l’impegno del weekend in Coppa di Germania, noi veniamo dal big match contro la Virtus, per cui le loro energie fisiche potrebbero essere leggermente superiori. Dovremo compensare il gap con l’atteggiamento: la testa farà la differenza. Poi a Trinchieri lo accompagno io al gate stavolta.

Match di ritorno senza storia, con la larga vittoria milanese: ma il confronto fra Messina e Trinchieri sembra tutt’altro che finito…

 

 

Qui Andrea Trinchieri

foto euroleague.net

In pochi ci davano qualche chance di arrivare ai playoff, in questa posizione. Tanti di noi dovevano dimostrare di valere la scommessa fatta, riscattando la precedente stagione o semplicemente mostrando di valere più di quanto considerato sinora. Lo abbiamo fatto, spesso, durante tante tappe di questo percorso: senza franare ma restando con la testa dentro le partite fino alla fine, spesso lucidi nei finali, ottimizzando al massimo le nostre caratteristiche individuali.

Lo dovremo fare nuovamente con Milano, non riducendoci ad un confronto basato sul mero talento delle individualità, ma agendo di squadra. Come quando ci aiutiamo in difesa nelle situazioni di pick’n’roll, sapendo che vista la nostra fisicità nei pressi del canestro, contro di noi provano ad aprire la scatola da fuori. In quei casi, coi lunghi e gli esterni (con Reynolds e Weiler-Babb rispettivamente sugli scudi) facciamo un ottimo lavoro nelle collaborazioni: dovremo continuare così, e presentandoci come squadra che ha concesso la minore percentuale da fuori dovremo limitare quella che invece arriva ai playoff con la miglior percentuale da 3 punti.

A proposito di triple, siamo la squadra che ne tira di meno a partita, ma con una buona percentuale di realizzazione: segno che prendiamo i tiri “giusti”, e anche se Milano tenderà ad abbassare i ritmi avendo giocato per tutto l’anno ad un pace molto più basso del nostro, non dobbiamo smettere di farlo. Potremo così approfittare della minor “gamba” di gente per loro importante come Rodriguez, Datome, Micov, attaccandola regolarmente e mettendola sulla freschezza atletica, tanto più che l’annullamento dell’ultimo momento delle finali di Coppa di Germania ci permette di preservare energie preziose. Ecco Wade, spero che il messaggio ti sia chiaro come lo è stato durante l’anno. Mentre Jalen, a te chiederemo di tenere impegnato Hines o LeDay, così da non permettergli gli aiuti in rotazione. Sappiamo poi cheVladimir si adatterà ad ogni situazione, finali compresi.

Abbiamo fatto ricredere avversari e tifosi sulle nostre possibilità di restare qui in alto per tutta la stagione, realizzando una piccola impresa dopo l’altra nel corso del nostro cammino. Guardiamoci negli occhi: vogliamo smettere di farlo proprio ora?

Esordio nella competizione per le due squadre con lo scontro diretto, finito al supplementare, testimonianza dell’equilibrio fra le due squadre

 


 

 

CSKA Mosca (2) vs Fenerbahce Beko Istanbul (7)

Vesely e Shengelia – foto euroleague.net
In regular season: 1-1
Fener-Cska 77-78, Cska-Fener 83-89

 

Top scorer: M. James 19,3 ; N. De Colo 15,5
Top rebounder: N. Milutinov 8,6 ; J. Vesely 5,3
Top assistman: M. James 5,7 ; N. De Colo 4,1
 
Gara 1: 21/4 ore 19, Megasport Arena, Mosca
Gara 2: 23/4 ore 19, Megasport Arena, Mosca
Gara 3: 28/4 ore 19.45, Ulker Sports Arena, Istanbul
Ev. Gara 4: 30/4 ore 19.45, Ulker Sports Arena, Istanbul
Ev. Gara 5: 4/5 ore 19, Megasport Arena, Mosca
 

 

Qui Dīmītrīs Itoudīs

foto cskabasket.com

di Marco Pagliariccio

Chiudiamo i conti in fretta. Non stiamo a pensare a casi di covid, a chi ce l’ha, a chi non ce l’ha. Dobbiamo aggredire la serie, portarla per le lunghe non è detto sia un bene per noi, anche alla luce di questa situazione che, obiettivamente, ci aiuta.

Pericolo pubblico numero uno: Nando De Colo. Finché non è arrivato Gudurić a togliergli un po’ di pressione dalla costruzione del gioco è andato ad alti e bassi, ma nel filotto che hanno fatto nel girone di ritorno ha giocato forse il suo miglior basket in carriera. Ci lavorerà molto Hackett almeno in avvio, ma a turno toccherà anche a Kurbanov (inizialmente vai su Gudurić e picchialo, letteralmente), Hilliard e Strēlnieks. Daniel, ti voglio aggressivo in difesa su Nando ma anche in attacco: qualche volta vattela a giocare spalle a canestro, una situazione in cui ti trovi a tuo agio e dove lui può soffrirti. Idem o anzi ancora di più se sei marcato da Lorenzo Brown. Vai al ferro se non arrivano aiuti, altrimenti scarichi fuori, c’è Voigtmann che segna anche bendato ultimamente, mettiamolo in ritmo.

Altra chiave in attacco: Shengelia. Hai visto come Milano usa Hines da finto playmaker a inizio azione? Voglio che ogni tanto lo faccia anche tu, a maggior ragione dato che hai tutte le qualità per attaccare subito al ferro dopo aver passato la metà campo, specie se loro vanno con quintetti grossi con Veselý (noi ragioniamo come se ci sia, anche se è infortunato) da 4 su di te o anche con Barthel. Stesso discorso con Clyburn: con te lo facevamo già negli anni passati, voglio che sfruttiate le vostre qualità, loro non li hanno due giocatori come voi due.

Ultima cosa: rimbalzi. Anche se Veselý e Düverioğlu fanno legna lì sotto, tendenzialmente sono una squadra “pigra” da quel punto di vista, non è un caso siano la peggiore in Eurolega sotto questo profilo. Noi siamo i migliori e lo siamo anche a rimbalzo d’attacco, un aspetto che fa parte di quella aggressività di cui vi parlavo all’inizio: pressiamoli sin dalla rimessa, vedremo se magari provare anche qualche zone-press in corsa, stiamogli col fiato sul collo, andiamo a rimbalzo d’attacco anche in 3 o in 4. Devono sentirsi sempre col nostro fiato sul collo.

Abbiamo avuto infortuni, abbiamo avuto problemi qui dentro, tra di noi, ma siamo di nuovo qua, di nuovo col nostro destino in mano. Siamo il Cska e abbiamo una responsabilità: quella di vincere, sempre. Questa squadra è andata alle Final Four nelle ultime otto stagioni consecutivamente, 17 volte nelle ultime 18. Non vorremo mica entrare nella storia della società dalla porta sbagliata?

Il primo round fra le due squadre se lo erano aggiudicati i russi, in una delle partite più belle della regular season, risolta solo nelle ultime battute del supplementare

 

 

Qui Igor Kokoškov

foto fanatik.com.tr

di Marco Munno

Innanzitutto, non dimentichiamo: questa doveva essere una stagione di transizione, e fra gli alti e i bassi si può considerare positiva. Avevamo tante scommesse e le principali si possono considerare vinte, a partire da quella del mio ritorno: dovremo portare la stessa voglia di dimostrare il nostro valore in questa serie.

Certo, avremmo voluto affrontarla arrivandoci in maniera meno tribolata: a loro mancano James e Milutinov, ma noi dovremo capire quanto pagheremo l’impatto del covid e degli infortuni arrivati proprio in questi ultimi giorni. Immaginiamo però di poter contare su tutti i nostri effettivi.

A partire da Veselý, che speriamo sia il più possibile vicino al 100%: Jan, tu dovrai impegnare Shengelia lì dietro, orfano dell’aiuto di Milutinov. Con te ora c’è anche O’Quinn, siete voi la coppia di lunghi che chiude le partite: dovremo mettere più energia sotto canestro, così da costringerli a schierare Bolomboy, lasciando fuori un Voigtmann in striscia super positiva in attacco e che ha chiuso la stagione regolare col 46% da 3. Noi invece da 3 tiriamo pochino di squadra, molto di più invece da 2, cercando conclusioni pulite anche grazie alla vostra generosità nella ricerca meticolosa e insistita (si, ci ho messo del mio) del compagno libero: in confronto a loro, che sono penultimi, noi siamo quinti per assist a partita e dovremo continuare a lavorare insieme, così da tenere alte le percentuali come nella regular season (dove siamo i migliori per percentuale reale).

Così potremo trovare qualcosa anche da chi di voi ha meno responsabilità in attacco: De Colo prima e Gudurić poi li aspettano ovviamente tutti, fra voi esterni dovremo trovare pericolosità da un Pierre indispensabile per tenere Clyburn dietro, di tiro da fuori da Eddie e Mahmutoglu, oltre a continuità nello spaccare le partite dalla panchina di Brown e magari del vecchio Bobby Dixon. Senza dimenticare l’aiuto che può darci la mancina di Ulanovas, del quale aspettiamo il rientro da un pò.

Sappiamo bene che, a causa delle nostre non perfette condizioni, non riusciamo a ribaltare il rapporto di forza in teoria a loro favore (nonostante le loro assenze); però sul campo proveremo ancora una volta a mostrare che il Fener cambia pelle ma non il dna, quello di gente che non lascia nulla d’intentato.

Nell’ultimo incontro fra le due squadre il successo è andato ai turchi, che all’epoca registrarono la loro sesta vittoria consecutiva

 


 

 

Anadolu Efes Istanbul (3) vs Real Madrid (6)

Larkin e Tavares – foto euroleague.net
In regular season: 1-1
Efes-Real 65-73, Real-Efes 83-108

 

Top scorer: W. Tavares 11,5 ; V. Micic 16,1
Top rebounder: W. Tavares 8,0 ; A. Moerman 4,9
Top assistman: N. Laprovittola 3,7 ; V. Micic 5,0

 

Gara 1: 20/4 ore 19, Sinan Erdem Sports Hall, Istanbul
Gara 2: 22/4 ore 19, Sinan Erdem Sports Hall, Istanbul
Gara 3: 27/4 ore 21, Wizink Center, Madrid
Ev. Gara 4: 29/4 ore 21, Wizink Center, Madrid
Ev. Gara 5: 4/5 ore 21, Sinan Erdem Sports Hall, Istanbul 
 

Qui Ergin Ataman

di Marco Pagliariccio

Togliamoci subito un pensiero dalla testa: se qualcuno crede che sarà una passeggiata perché 20 giorni fa gliene abbiamo dati 25 e che da allora, dopo Campazzo e Randolph, hanno perso pure Deck, questo qualcuno può anche uscire da quella porta. Nelle ultime sette Final Four ci sono stati per sei volte, l’hanno vinta tre anni fa, questa è gente abituata alle partite che non si possono sbagliare.

Primo concetto: controlliamo il ritmo. A loro piace correre, anche a noi ma facendolo quando e come diciamo noi, non andiamo dietro alle folate di Laprovittola, Alocen e Llull. Responsabilità individuale in difesa è la chiave: dobbiamo cercare di innescare meno rotazioni possibili perché poi piedi per terra hanno una sfilza di tiratori che fa paura. E si affidano molto al tiro da fuori: non a caso sono la squadra che tenta e realizza più tiri da 3 in questa stagione. Se vedo un solo tiro pulito preso da Carroll, Abalde, Llull, Fernandez e Thompkins vi tiro giù e non rimettete piede in campo.

Altra chiave: Tavares. Non ci ha dato molto fastidio nelle due partite in cui ci abbiamo giocato contro quest’anno, ma lo sappiamo, è enorme e con quelle braccia lunghissime sotto canestro è un ombrellone. Andare a testa bassa al ferro contro di lui è come schiantarsi contro il muro a tutta velocità: parliamo del miglior stoppatore e rimbalzista con buon distacco sugli altri. Obiettivo per i piccoli coinvolgerlo molto nei pick and roll, provando a tirarlo fuori dall’area. Perché se ci aspetta dentro, si aprono voragini per Larkin, Micic e Simon sul perimetro. Loro stanno partendo spesso col doppio pivot in quintetto, Tyus-Tavares, per avere Thompkins e Garuba che spaccano la partita con energia entrando da dietro. Noi andremo al contrario con due lunghi perimetrali in avvio, ovvero Moerman e Singleton: se bloccate sulla palla, short roll o pop, siete ottimi tiratori entrambi. Se non c’è spazio muoviamo la palla come stiamo facendo benissimo negli ultimi due mesi: qualcosa di buono tiriamo fuori sempre.

Due anni fa ci siamo fermati ad un passo dalla gloria. L’anno scorso ci hanno tolto quello che ci stavamo meritando. Abbiamo un destino da realizzare. E io un documentario da girare.

Nella rivincita, l’Efes arrivata alla sfida in modalità rullo compressore dilagò nell’ultima frazione

 

Qui Pablo Laso

foto diariodesevilla.es

Pensate la stranezza del timing di quest’incrocio: ad inizio stagione andavamo fortissimo noi e faticavano loro, a questo punto dell’annata è esattamente il contrario. Noi abbiamo perso punti di riferimento per strada, mentre loro dopo l’appannamento iniziale li hanno ritrovati: però con molti di voi sappiamo come comportarci nei momenti critici, se ci prenderanno sotto gamba sono certo che sapremo approfittarne.

Scardiniamo le loro certezze per imporre le nostre: pure con qualche protagonista in meno sappiamo cosa siamo in grado di fare, facciamo leva su questo per inceppare ciò che funziona per loro. Il cui elenco comincia con Shane Larkin e Vasilije Micić: se loro due prendono ritmo, l’intera squadra si galvanizza e diventa complicato stargli dietro. Stringiamo i denti e siamo aggressivi (non solo Taylor) quando loro due hanno il pallone per togliergli il tiro da fuori, esponendoci al rischio di essere battuti in penetrazione: per noi diventa un vantaggio, visto che dentro abbiamo Tavares a proteggere l’area (e se non bastasse, pure Garuba e Tyus). Stessa idea per quanto riguarda Beaubois, Anderson e Simon: uno dei tre completerà il terzetto di esterni e ognuno di loro tira con oltre il 40% da 3. Se il turco o lo slavo scaricano la palla al terzo sul perimetro, indifferentemente da chi sia, dobbiamo fare lo sforzo di uscire forte e non lasciarlo concludere.

A proposito di Simon, così come Larkin: dall’altra parte, attacchiamoli sempre. Fiacchiamoli nella loro metà campo per fargli perdere lucidità e qualche pallone in più (poche le loro perse, rispetto agli assist che distribuiscono). Frontalmente (Laprovittola, Llull, pensateci voi), facendoli correre dietro ai blocchi per Carroll, di fisico con Rudy (che fra andata e ritorno nelle nostre sfide in stagione é stato il migliore per plus/minus). Se si stancano, le loro alternative sono meno produttive delle nostre, soprattutto quando la palla scotterà e un Thompkins o un Causeur (sempre che Abalde non torni quello di inizio anno) come protagonisti estemporanei loro non lo tirano fuori facilmente.

Mentre ecco, tutto sommato noi come si vince lo sappiamo.

Primo incrocio fra le due squadre in stagione regolare nel momento peggiore dei turchi e migliore degli spagnoli, che colsero la loro sesta vittoria consecutiva

 

 


 

 

Info utili

  • Tutte le partite saranno trasmesse in diretta sulla piattaforma Eurosport Player, e alcune sui canali tv di Eurosport.
  • Come sempre i quarti di finale si giocano alla meglio delle 5 partite, con la formula 2-2-1: Gara 1 e Gara 2 in casa della squadra col miglior piazzamento in regular season, Gara 3 ed eventuale Gara 4 in casa di quella col peggior piazzamento in regular season, l’eventuale Gara 5 in casa di quella col miglior piazzamento
  • Le 4 vincenti delle serie volano alle Final Four di Colonia.
  • Dove trovo statistiche, tabellini e livescore delle partite? Ovviamente su www.euroleague.net
  • I nuovi ingressi nella prossima Eurolega saranno le due finaliste di Eurocup (Kazan e Monaco) e tre wild card: una alla vincente della Lega Adriatica, una già assegnata all’Alba Berlino, l’altra probabilmente sarà assegnata allo Zenit.

Questo è l’albo d’oro dell’Eurolega/Coppa dei Campioni:

 

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Marco Pagliariccio

Di Sant'Elpidio a Mare (FM), giornalista col tiro dalla media più mortifero del quartiere in cui abita, sogna di chiedere a Spanoulis perché, seguendo il suo esempio, non si fa una ragione della sua calvizie.

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