L’estate 2017 è stata sicuramente una di quelle di cui ci ricorderemo maggiormente per via degli scambi che hanno ridisegnato gli equilibri delle squadre NBA.

Le partenze di Paul George e Carmelo Anthony diretti verso OKC con l’obiettivo di insidiare i Golden State Warriors sono state un botto di mercato paragonabile allo scambio Irving-Thomas sull’asse Cleveland-Boston.

In una sorta di domino collettivo, questi spostamenti si sono ripercossi anche sulle medie realizzative delle superstar.

Con i dati aggiornati alla sera di ieri (29 Novembre), nel grafico seguente vengono mostrati i migliori 20 marcatori della stagione attuale in termini di punti per gara.
Ogni giocatore è rappresentato da un marker blu per quanto riguarda la stagione 2017/18, mentre per la precedente ce n’è uno giallo.
Passando con il cursore sopra agli indicatori colorati, è possibile vedere i dettagli dei singoli marcatori, corredati anche dalla posizione in classifica per entrambi gli anni in esame.



Come si nota, ci sono casi particolarmente eclatanti sia di crescite repentine sia di diminuzioni più o meno pronosticabili.

Non stupisce infatti vedere Porzingis a quota 27 punti (quarto assoluto) in salita rispetto ai 18,1 (43esimo) della stagione passata in cui doveva fare da secondo violino a Carmelo Anthony che invece, momentaneamente, non compare nella top20.
Tra le crescite più inaspettate, seppure per motivi diversi, sono evidenti quelle di Antetokounmpo (secondo, poco sotto i 30 di media) in continua ascesa anno dopo anno, ma anche quella di Victor Oladipo che passa dai 15,9 punti di OKC ai 23 tondi con i Pacers dei quali è di fatto la prima opzione offensiva.

Sul fronte di chi invece sta vedendo i suoi numeri in discesa, come pronosticabile, Russell Westbrook, primo l’anno scorso con 31,6 punti a gara è passatto agli attuali 21,6 che gli valgono l’accesso alla top20 per un soffio (19esima posizione).

Analogamente, ci sono anche casi di giocatori che in questo inizio di stagione si sono mantenuti stabili esattamente come stabile è stato il mercato estivo delle loro squadre; basti pensare per esempio a Kevin Durant e Steph Curry la cui variazione in termini realizzativi tra i due anni in questione è addirittura inferiore ad un punto.

PS: per una buona visione da mobile, è meglio tenere il cellulare in posizione orizzontale.

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Fabio Fantoni

Nonostante sia stato una delle più grandi promesse della storia, quando si parla di basket sono decisamente più dominante davanti ad un computer. Specie se "do i numeri"

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