ore 7:00 Sabato mattina. Si sveglia senza che la sveglia suoni. Abitudine. Ma oggi non si lavora. Vaffanculo.

 

ore 7.30 Colazione alla Rocky Balboa: 5 uova fredde.

 

ore 7.40 attacco fulminante di caghetta.

 

ore 8.30 Vestizione: tubolari bianchi fino al ginocchio, pantaloncini in acrilico già sudati di default, maglietta di Bill Laimbeer per incutere timore all’avversario, scarpe Kipsta talmente dure che in caso di distorsione alla caviglia la caviglia non si piega. Si stacca.

 

ore 8.45 Mancano 5 ore e mezza all’appuntamento al campetto.

 

ore 9.30 Dvd con la raccolta dei migliori crossover di Allen Iverson.

 

ore 10.30 Simulando un crossover col vaso cinese al posto della palla, il vaso sfugge di mano andandosi a sfracellare contro la vetrinetta appena comprata dalla fidanzata

 

ore 10.45 E’ single. Ma la cosa più grave non è che la fidanzata lo abbia lasciato. Mancano ancora 4 ore e mezza al campetto.

 

ore 11.30 Prova a trovare rifugio dall’amico, ma ha ancora il cellulare staccato.

 

ore 12.00 L’amico non ha ancora acceso il cellulare.

 

ore 12.30 Finalmente accende il cellulare
“Prvontioo?”
“Sono fuori di casa, posso venire a pranzo da te così dopo andiamo insieme al campetto?”
“Cvhi sei? Cosa bvuoi? NOn ho bissogno di niente ouuuuchei?”

 

ore 12.35 L’amico è tornato a casa all’alba dopo una serata che avrebbe fatto impallidire anche Lindsay Lohan.

 

ore 13.00 finalmente riesce a farsi capire ed arriva a casa sua. L’amico fatica a riprendersi, così decide di aiutarlo, lo veste lui e gli infila anche le scarpe.

 

ore 14.00 Campetto.

 

ore 14.05 Temperatura intorno a 39 gradi col 135% di umidità. I pantaloncini in acrilico pesano tra i 20 e i 30 chili.

 

ore 14.15 Si comincia a giocare. L’amico che ha fatto l’alba parte in uno contro uno ma si inciampa e cadendo di faccia omaggia l’asfalto con due incisivi.

 

ore 14.30 La partita è bloccata sul 4 pari.

 

ore 14.45 All’ottavo airball Naismith ha un sussulto nella tomba.

 

ore 15.15 Dopo 1 ora di gioco, punteggio fermo sul 6-8. Il ferro chiede il cambio.

 

ore 15.20 Si accorgono che quelli che stanno aspettando di giocare sono andati a prendere la lupara sotto la sella dello scooter. La partita si accende. L’amico sveglio da poche ore finisce di sudare l’alcool e comincia a bombardare da tre punti. Sembra Reggie Miller contro i Knicks.

 

ore 15.30 Vincono 40-12.

 

ore 15.45 Comincia la seconda partita.

 

ore 16.10 Sarà colpa del caldo, dei malleoli che sfregando contro le Kipsta hanno preso fuoco, del canestro più basso, del pallone con poco grip, ma la seconda partita viene persa 40-4.

 

ore 16.20 Nel frattempo il campetto si è riempito all’inverosimile. Ci sono anche tantissimi filippini. Ce ne sono più lì che a Manila.

 

ore 16.30 Si inganna l’attesa parlando di basket. Se ne sentono di tutti i colori
“Bagatta è un grandissimo giornalista, la pallacanestro deve tanto a Guido” 
“Se Matt Walsh viene tagliato dalla Virtus non penso si ammazzerà, ha l’azienda di felpe che fattura tantissimo”
“Certo che Wiggins da quando è in Nba si è ingrossato e si è fatto delle gran lampade. Quando andava in bicicletta sembrava un altro”
“Quest’anno oltre a non pagare il canone Rai, mi devono pagare una tv nuova. Ieri hanno detto che nel 2004 quando l’Italia ha battuto gli Usa, c’era anche Durant. Non ce l’ho fatta. Ho lanciato la scarpiera contro la televisione”

 

ore 18.00 Dopo una lunga pausa si rigioca. La temperatura più gradevole ha richiamato anche gli storici giocatori da campetto, quelli col capello alla Franco Oppini (quando c’è) e la maglietta bianca della salute per nascondere la panza: i vecchi. I prossimi avversari sono loro.

 

ore 18.10 ad inizio partita si tende ad esagerare con la sportività per rispetto agli anziani, se la palla va a fuori “lasci, lasci, vado io”, dopo un lievissimo contatto di gioco “mi scusi, sono costernato, è assolutamente fallo mio”. I “vecchi” non badano tanto a ciò.

 

ore 18.15 partita equilibrata 10-10, i giovani hanno la netta sensazione di aver dato il 10% quindi cominciano a giocare sul serio.

 

ore 18.20 punteggio 18-10 per i giovani. All’ennesimo gesto di esagerata sportività da parte dei giovani, uno dei “vecchi” con tono delle voce deciso si rivolge ai compagni “Ok dai, adesso cominciamo a giocare”.

 

ore 18.35 I “vecchi” vincono 40-22 con l’ultimo canestro frutto di una circolazione di palla che avrebbe fatto lacrimare anche Popovich. Da metà partita in poi è andato in scena un mix di finte, movimenti senza palla, passaggi no-look, tutto quanto al loro ritmo. Perchè se ti portano al loro ritmo non vinci mai. Neanche se bevi quello che beveva Lance Armstrong sul Mont Ventoux.

 

ore 18.55 Tra un vaffanculo e l’altro si cerca di dare una spiegazione alla sconfitta. Ma c’è solo un rimedio per calmare gli animi e tornare tutti amici: la birra gelata. Vero ed unico simbolo di aggregazione sociale.

 

ore 19.30 Il pomeriggio al campetto volge al termine, con due tronchi di legno al posto delle gambe si cerca di ritornare verso casa.

 

ore 20.00 Si toglie le Kipsta ai piedi e le mette fuori in terrazza. Due rondini chiedono pietà.

 

ore 20.15 E’ il momento in cui le funzioni vitali si prendono una mezz’oretta di pausa, il cuore cessa di battere, l’acido lattico scorre che è una meraviglia e la mente si riposa fumandosi una siga: il bagno nella vasca.

 

ore 21.30 Cenetta fuori con gli amici. E’ un festival di carboidrati, grassi saturi, zuccheri e luppolo. Con una cena si recupera ciò che è stato faticosamente smaltito in 80 partite al campetto.

 

ore 23.45 Troppo acido lattico, si torna a casa.

 

ore 00.30 Dopo aver fatto pace con la moglie promettendole la tanto richiesta vacanza in campeggio a Rimini con l’amica del cuore meno sopportabile di Studio Sport quell’unica volta che parla di basket, e dopo aver offerto una prestazione sessuale che anche con l’aiuto dell’instant replay è stata certificata entro la sirena dei 24 secondi, il giocatore da campetto si addormenta a pelle d’orso sul materasso.
Stanco ma con un gran sorriso. La moglie non sa ancora che il campeggio di Rimini nello stesso periodo ha organizzato un 3 contro 3.

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Raffaele Ferraro

Sono quello che gestisce la pagina facebook e il profilo twitter. Scrivo tutti i pezzi violentando quotidianamente la lingua italiana. Sì insomma, sono quello che non ha una vita sociale.
Ora che abbiamo anche un sito ho raccattato dalla strada tre disperati dal buon livello di ignoranza ma soprattutto dal massimo livello di passione per la palla a spicchi.
Essendo di Bologna ho più pallacanestro che trigliceridi nel sangue.

11 comments

  1. "..Ieri hanno detto che nel 2004 quando l’Italia ha battuto gli Usa, c’era anche Durant. Non ce l’ho fatta. Ho lanciato la scarpiera contro la televisione" aggiungerei "..e guardare una partita senza il punteggio provoca danni al lobo temporale della memoria a breve termine.."

  2. Si si, è vero. La circolazione di palla, l'assist no-look, il rimbalzo preso con "la posizione", la panzata assestata con malizia ma simulando candore, la manina ancora educata sul tiro piedi per terra….. e alla fine magari si vince anche (solo ed esclusivamente se si gioca un 3 vs 3 ad un canestro. Però quanto saltano, quanto corrono i giovani. Quando capita la partitella con i giovani mi sento amici miei che saltano alla stazione (ho 47 anni…)

  3. Si si, è vero. La circolazione di palla, l'assist no-look, il rimbalzo preso con "la posizione", la panzata assestata con malizia ma simulando candore, la manina ancora educata sul tiro piedi per terra….. e alla fine magari si vince anche (solo ed esclusivamente se si gioca un 3 vs 3 ad un canestro. Però quanto saltano, quanto corrono i giovani. Quando capita la partitella con i giovani mi sento amici miei che saltano alla stazione (ho 47 anni…).

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