Trenta giornate, tutti contro tutti ed ecco la magnifiche otto che si contenderanno le Final Four di Istanbul. L’Eurolega entra nel vivo e mai come quest’anno, vuoi anche per l’affascinante ma anche logorante nuova formula da vero campionato unico europeo, l’equilibrio ha regnato sovrano. Il Cska campione in carica sembrava poter dominare nella prima metà dell’annata, ma alla lunga le distanze si sono di molto assottigliate: tra la prima della classe, il Real, e l’ottava, il Darussafaka, le vittorie di differenza sono appena sette e nei testa a testa stagionali che ritroveremo da stasera ha sempre vinto la squadra di casa.

Ci siamo immedesimati negli otto allenatori delle otto squadre arrivate ai piedi della scala che porta sull’aereo diretto verso il Bosforo, per provare a cercare le chiavi tattiche di quattro serie senza un padrone, tratteggiando punti forti e punti deboli di ogni formazioni. Pablo, Dimitris, Ioannis, Xavi, Zelimir, Velimir, Sito, David, abbiate pietà di noi.

 

 

REAL MADRID (1°)-DARUSSAFAKA DOGUS ISTANBUL (8°)

In regular season: 1-1 (Dogus-Real 81-68; Real-Dogus 101-83)

Punti segnati: Real 86,2 (2°), Dogus 79,1 (7°)  Punti subiti: Real 78,4 (6°), Dogus 78,9 (7°)

Top scorer: Llull 16,1; Wanamaker 16,2 Top rebounder: Randolph 5,3; Zizic 6,8 Top assistman: Llull 5,9; Wanamaker 4,7

Gara 1: mercoledì 19 aprile ore 21, Wizink Center, Madrid – Gara 2: venerdì 21 aprile ore 21, Wizinl Center, Madrid – Gara 3: mercoledì 26 aprile ore 20.15, Volkswagen Arena, Istanbul

Ev. Gara 4: venerdì 28 aprile ore 20.15, Volkswagen Arena, Istanbul – Ev. Gara 5: martedì 2 maggio ore 21, Wizink Center, Madrid

 

Dogus, ti batto così

di Marco Pagliariccio

coach Pablo Laso abbagliato dal suo Real

Guai a pensare “ok, abbiamo preso l’avversaria più semplice che ci potesse capitare”. Il Darussafaka è una squadra tosta soprattutto mentalmente e che si esalta specialmente quando il gioco si fa duro. Hanno battuto una volta sia noi che il Cska e il Pana, addirittura due volte su due il Fener, sono capaci di tutto. Sì, anche di farsene recuperare 25 e perdere a Milano, ma non pensiamo a questo. Pensiamo a quel 17-0 che ci hanno rifilato tra secondo e terzo quarto della gara di andata, ve lo devo ricordare? Abbiamo fatto scendere un attimo la tensione e ci hanno mangiato.

Partiamo dalla difesa. La loro forza è principalmente sugli esterni, la loro fonte di gioco principale è Wanamaker. Che giochi da regista o da guardia cambia poco, tutto passa dalle sue mani. Taylor, voglio che lo segui anche se deve andare al cesso, non come a casa loro dove Doncic non ci ha capito nulla.

Attenzione, sei da solo, non possiamo staccarci con gli altri esterni perché se lasciamo spazio a Wilbekin, che ultimamente sta facendo sempre canestro dall’arco (16/35 nelle ultime 4 gare di Eurolega), e ai vari Bertans, Anderson e Moerman ci possono fare malissimo. Abbiamo visto quella box and one nell’ultimo allenamento, valutiamo in corsa se provarla, nel caso la sistemiamo nel timeout, ma la vorrei tenere solo come jolly in caso di difficoltà.

Sul pick and roll centrale andiamo con l’aiuto e recupero per costringere sia lui che Wilbekin ad alzarsi lontani da canestro. Rischiamo qualcosina sul roll di Zizic, che poi però dobbiamo assolutamente tagliare fuori bene perché va sempre sempre fortissimo a rimbalzo d’attacco (ne tira giù 3,2 a partita, 1° assoluto). Se però il pick and roll è laterale, allora mandiamo il portatore di palla e concediamo la ricezione a Zizic: non è (ancora) un tiratore affidabile dalla media e men che meno da 3, per cui abbiamo tutto il tempo di recuperare e non perdere equilibrio. Facciamogli sentire il fisico, magari anche con qualche fallo duro, vediamo se si tira indietro.

Non andiamo in panico, invece, se vanno con Clyburn da 4: se fa lui il bloccante e noi abbiamo Randolph o Maciulis cambiamo senza problemi. Se però abbiamo Felipe da 4 contro l’americano in difesa solito aiuto e recupero, ma facciamoglielo scontare in attacco: diamo in palla in post e andiamo a prenderci punti in area. Ovviamente stessa cosa con Gustavo marcato da Zizic. Sappiamo che se la nostra difesa morde poi in attacco riusciamo ad andare in contropiede con Llull, con Doncic, con Rudy e allora diventa dura per tutti starci dietro. Ed è la stessa soluzione per battere le zone che usa Blatt: se non prendiamo canestro, riusciamo a correre e non li facciamo schierare.

Voglio che imponiamo il nostro gioco come siamo riusciti a fare in questi ultimi mesi. Massimo rispetto per il Darussafaka ma siamo il Real. Voglio chiudere la serie in fretta per avere tempo di prepararci bene per il viaggio per Istanbul. Non in gita di piacere.

 

Real, ti batto così

di Raffaele Ferraro

coach David Blatt mentre pensa alla serie col Real

“La cenerentola dei playoff”. Lo sappiamo… tanti ci ritengono tale. Prima partecipazione nella storia all’Eurolega e prima partecipazione ai playoff agguantata nell’ultima partita. Non abbiamo un super fattore campo con tifosi caldissimi, come le altre squadre turche. Ma attenzione, non abbiamo nulla da perdere.

Analizzando le sconfitte del Real in questa Eurolega (7) abbiamo notato due cose particolari: tranne che in un’occasione, quando il Real perde Llull gioca male (massimo 13 punti col 33% al tiro), e soprattutto le ali piccole producono poco o niente (13,1 punti di media totali di Rudy+Taylor+Maciulis+Nocioni). Ragion per cui caro il mio Wanameker avrai il compito più difficile in questa serie: stare incollato a Llull ed essere, come sempre, il nostro fulcro del gioco sia che ti impieghi da 1 che da 2. Come si limita Llull? Di certo non lo si limita (solo) con una difesa individuale. Dobbiamo essere bravi e aggressivi sui cambi soprattutto esterno-esterno, flottati sul lato debole, e in aiuto quando gioca 1c1 centrali perché preferisce giocare 4 bassi piuttosto che un pick and roll con il lungo, specie se deve prendere un tiro quando mancano meno di 8 secondi alla fine dell’azione.

Clyburn, tu avrai un compito molto difficile. Giocherai molti minuti da 4 perché loro in difesa ti soffrono. Quando sei in campo tu, Reyes può giocare solo da 5, e Randolph e Thompkins, se ti lasciamo un quarto di campo libero, non riescono a tenerti in 1c1. E Maciulis lo puoi portare spalle quando vuoi. Tu Zizic, vai fortissimo a rimbalzo d’attacco. Sei bravo e lo so, e loro quando perdono concedono molti rimbalzi in attacco (13.1). Quando sei marcato da Ayon o Reyes, fanno fatica a tagliarti fuori se parti da lontano. Moermann, Bertans, Anderson, concediamo poco o niente ai loro 3. Se le loro ali producono poco, vanno in difficoltà. Attenzione perché ai vari Maciulis, Rudy e Taylor piace tanto tirare da 3 e sono meno pericolosi se mettono la palla per terra. Su Rudy attenzione a quando sfrutta i blocchi sulle tacche perché gli piace ricciolare: inseguiamo, e se siamo in ritardo, Zizic puoi fare un passo in aiuto. Su Doncic stiamo attenti soprattutto su due cose: se prende rimbalzo in difesa, gli piace partire subito per la transizione veloce, e andare da solo a concludere.

Stessa cosa su Llull. Se siamo in difficoltà spendiamo un fallo a metà campo. Luka va spesso spalle a canestro, o con un blocco verticale, o su una situazione di rimessa da fondo. Stiamo sempre e comunque davanti a lui, e flottati su lato debole per eventuali passaggi lob. Ritmo. La chiave di tutto è il ritmo. Siamo capaci di aumentarlo e abbassarlo quando vogliamo. Brad sei il nostro metronomo. Quando li abbiamo battuti in casa, li abbiamo “addormentati”.

Dobbiamo costringerli a ragionare. Se giocano al loro ritmo e non devono pensare, ci ammazzano. Siamo arrivati fin qui con pochissimo credito. Andiamo in campo e divertiamoci. Quando giochiamo liberi di mente, possiamo batterli tutti.

 

 

CSKA MOSCA (2°)-SASKI BASKONIA VITORIA-GASTEIZ (7°)

In regular season: 1-1 (Cska-Baskonia 111-84; Baskonia-Cska 79-78)

Punti segnati: Cska 87,3 (1°), Baskonia 81,5 (4°)  Punti subiti: Cska 79,6 (9°), Baskonia 79,2 (8°)

Top scorer: De Colo 20,1; Larkin 13,1 Top rebounder: Augustine 4,5; Voigtmann 7,1 Top assistman: Teodosic 7,2; Larkin 5,7

Gara 1: martedì 18 aprile ore 19, Megasport Arena, Mosca – Gara 2: giovedì 20 aprile ore 19, Megasport Arena, Mosca – Gara 3: martedì 25 aprile ore 21, Fernando Buesa Arena, Vitoria

Ev. Gara 4: giovedì 27 aprile ore 21.30, Fernando Buesa Arena, Vitoria – Ev. Gara 5: martedì 2 maggio ore 19, Megasport Arena, Mosca

 

Baskonia, ti batto così

di Ivan Belletti

Coach Itoudis si scalda per i playoff

Primo e fondamentale input: non dobbiamo fare mai in modo che ci credano, specie nelle prime due. Gli spagnoli sono tenaci, non mollano mai, neanche sotto di tanto. Gara 1 deve essere uno statement: aggredire i piccoli, portare fuori i loro lunghi e siamo già sulla buona strada. Il Baskonia è una squadra che ha amnesie importanti, nel corso dell’anno ha avuto partite straordinarie e crolli inspiegabili. La nostra forza è la continuità: a parte un piccolo passaggio a vuoto, causa anche infortuni, siamo sempre stati sul pezzo, mai più in basso del secondo posto. Siamo più forti. Punto.

In attacco giocheremo spesso il pick and roll tra i piccoli, così sul cambio Teodosic non deve sempre vedersela col miglior difensore. Partire subito forte, è pericoloso portarsi dietro il Baskonia. Sto pensando se partire subito con Milos e Nando, non dobbiamo aver fretta di chiuderla ma una partenza ad handicap contro una squadra che vive di trance agonistica può essere pericolosa. Sotto canestro Khryapa si mangia Voigtmann, c’è un evidente differenza di velocità di piedi. Area libera e Hines che manda in follia Tille, Diop e tutti quelli coinvolti sul p&r da Milos.

In difesa il pericolo numero uno è Larkin: bisogna picchiarlo dal primo minuto, Aaron sa cosa intendo. Spingiamolo dentro per mandarlo contro i nostri lunghi, non voglio andare in rotazione che poi i baschi si esaltano e sono bravi a trovare l’extrapass. Quando loro eseguono, sono forse i migliori in Europa insieme a noi. Li conosciamo bene, è fondamentale rompere i giochi anche in entrata, su Blazic non ci stacchiamo mai. Ben vengano gli isolamenti di Beaubois e preferisco vedere Hanga fare 30, ma Blazic e soprattutto Larkin devono andare vuoto. Se ha fiducia le vince da solo questo e lo sappiamo bene:

2-0 e poi si parte, loro sanno che vincere 3 su 5 contro di noi diventa praticamente impossibile: gara 3 sarà quella dell’orgoglio, noi saremo sereni giocando senza pressione. In tutti i modi questa serie deve finire in 4. Poi via a vincere l’Eurolega per la seconda volta consecutiva a casa di Obradovic!

 

Cska, ti batto così

di Marco Pagliariccio

Coach Alonso e la palestra senza riscaldamento del Baskonia

Dicevano che l’anno scorso era stato un colpo di c…uore, che non potevamo mai arrivare un’altra volta non dico alle Final Four ma neanche ai quarti. E invece eccoci qua. Il Cska lo abbiamo già battuto quest’anno, ok, dovremo farlo tre volte in due settimane ma non ci fasciamo la testa. Dopo un gran girone di andata, nel ritorno hanno messo il pilota automatico. Dobbiamo fare in modo che lo tengano ancora per un paio di settimane. Come? In primis non snaturandoci. Corriamo, corriamo, corriamo, anche se è una cosa che piace fare anche a loro. Ma è soprattutto in difesa che dovremo superarci, perché se riusciamo a tenerli sotto gli 80 punti possiamo portarla a casa. Nelle loro 22 vittorie, solo a Milano hanno vinto segnando meno di 80 punti: ne hanno fatti 79, che è la media che subiamo noi a partita.

Non pretendo che cancelliamo Teodosic e De Colo. Sono forse i due giocatori più forti del Continente, non possiamo pretendere di annullarli. Per cui nessun accorgimento particolare: Hanga, tu vai sul francese, cerca di oscurargli le linee di passaggio con le tue braccia lunghe. Sul serbo Shane ci devi lavorare tu. Se va spalle a canestro, cosa che a volte gli piace fare, raddoppiamo forte con il lungo più vicino e pronti a scalare dal lato debole, non prendiamo un canestro facile da due centimetri di Hines o Augustine o una tripla con spazio dall’opposto di Fridzon. Lo so, la coperta è corta, ma ci dobbiamo sacrificare dietro, altrimenti poi ci massacra come ha già fatto quest’anno.

Non vogliamo cancellare De Colo e Teodosic: dobbiamo limitarli e non mettere in partita gli altri. Attenzione massima al tiro da fuori dei lunghi, specie sui pop di Vorontsevich che è una macchina quest’anno (50,5% in stagione). Il loro limite è che spesso cercano la giocata ad effetto o l’extrapass quando non servirebbe finendo un po’ per specchiarsi nella loro bellezza e caricandosi così di palle perse (14,5, 2° in tutta l’Eurolega). Mordiamoli, mettiamo loro le mani addosso e vediamo come reagiscono.

In attacco, occhio perché a parte quando c’è Augustine in campo la loro difesa cambia praticamente su tutti i blocchi per mantenere alta la pressione sui portatori di palla. In quei casi, guardiamo i mismatch soprattutto sotto canestro: se Voigtmann, Tillie, Shengelia o il Mago (se e quando lo avremo, porckhhsfsbkosf!) si ritrovano spalle a canestro marcati da Teodosic o Fridzon serviamoli e giochiamocela. Ma primariamente vogliamo correre, vogliamo attaccare 1vs1 frontale con Shane o comunque spingere la transizione per andare al ferro con Hanga o con Beaubois, anche perché loro spesso sono pigri nel rientrare in difesa.

Prima di tutto, però, giochiamo sereni. Siamo arrivati fin qua senza alcuna pressione e non ne abbiamo per dovercela fare a tutti i costi. Loro sono i campioni d’Europa, non hanno mai perso una serie di playoff nella moderna Eurolega, loro devono vincere a tutti i costi. Se riusciamo a fare uno scherzetto a casa loro in gara 1 o gara 2 poi alla Fernando Buesa ci divertiamo…

 

 

OLYMPIACOS PIREO (3°)-ANADOLU EFES ISTANBUL (6°)

In regular season: 1-1 (Olympiacos-Efes 90-66; Efes-Olympiacos 77-69)

Punti segnati: Olympiacos 77,9 (11°), Efes 84,0 (3°)  Punti subiti: Olympiacos 74,2 (2°), Efes 83,7 (15°)

Top scorer: Printezis 13,0; Heurtel 13,2 Top rebounder: Birch 6,0; Honeycutt 7,1 Top assistman: Spanoulis 6,0; Heurtel 5,8

Gara 1: mercoledì 19 aprile ore 20, Peace And Friendship Stadium, Pireo – Gara 2: venerdì 21 aprile ore 20, Peace And Friendship Stadium, Pireo – Gara 3: mercoledì 26 aprile ore 18.30, Abdi Ipekci Arena, Istanbul

Ev. Gara 4: venerdì 28 aprile ore 20.15, Abdi Ipekci Arena, Istanbul – Ev. Gara 5: martedì 2 maggio ore 20, Peace And Friendship Stadium, Pireo

 

Olympiacos, ti batto così

di Ivan Belletti

Coach Perasovic mentre guarda il pick and roll di Spanoulis

E’ giunto il nostro momento, poche storie. Ci avete messo un po’ ad assimilare quello che vi chiedevo, ma ora siamo rodati al punto giusto e possiamo battere chiunque. In questo “chiunque” rientra anche l’Olympiacos. In casa nostra li abbiamo triturati, la differenza di ritmo è troppo evidente. Siamo la terza squadra per punti segnati, la quarta per valutazione generale. La chiave sta molto in queste cifre: imporre il nostro gioco, sopra gli 80 punti è difficile che perdiamo. Prendere il fattore campo al Pireo non è impresa facile, ma giocatori con gli attributi ci sono eccome.

Opzione numero 1: attaccare Spanoulis. Heurtel e Paul sono troppo atletici per il greco, bisogna lavorare la difesa dei Reds ai fianchi. Utilizzeremo spesso, specie nelle prime due gare, soluzioni per portare in post basso Osman, Thomas e Honeycutt. Per vincere al Pireo non bisogna sperare nel tiro da fuori, servono 40 minuti di grande continuità, senza paura di correre e magari perdere 2 palloni in più.

Ulteriore chiave della serie è il dominio a rimbalzo: siamo i numeri 1 in Europa per rimbalzi offensivi, l’Olympiacos lo è nel computo dei rimbalzi totali. L’infortunio di Birch potrebbe agevolarci, Dunston è l’ago della bilancia sotto, non deve avere problemi di falli. Siamo anche molto lunghi quest’anno, i minuti di Kirk per portare qualche punto e un po’ di qualità possono fare la differenza.

Inutile dirlo, bisogna vincere una delle prime due a tutti i costi: nel 2013 la serie ha sempre rispettato il fattore campo, nonostante l’Efes avesse prima vinto gara 4 chiudendo la rimonta finale così:

e poi dilapidato la doppia cifra di vantaggio in gara 5.

Andare sotto 0-2 non vorrebbe dire eliminazione certa, ma non me ce lo vedo l’Olympiacos prendere uno 0-3, figurarsi perdere la possibilità di andare a quella che potrebbe essere l’ultima Final Four per Spanoulis. Ritmo, controllo dei rimbalzi, attaccare nei ruoli dove fisicamente si è superiori: rispettando questo game plan, con l’aiuto magari di un pubblico carico per i playoff, il biglietto per le Final Four è tutt’altro che utopia.

 

Efes, ti batto così

di Raffaele Ferraro

coach Sfairopoulos e la “mossa della camicia a righe” per disorientare gli avversari

Sono una squadra molto diversa da noi. Diversissima. Possono metterci in difficoltà col ritmo, soprattutto in casa loro. Possono metterci in difficoltà anche con quintetti piccoli o con quintetti alti sugli esterni dove ci manca un po’ di taglia fisica. Ma noi siamo l’Olympiacos, abbiamo il fattore campo e il nostro unico obiettivo si chiama Final Four. Imponiamo il nostro gioco sin dalla palla a due, facciamoli giocare al nostro ritmo, e decidiamo noi la partita.

Mantzaris, tu ti incolli ad Heurtel e costringilo a ragionare. Se non pensa diventa devastante. Se pensa può andare in confusione, è un istintivo. Quando giocano con Granger da 1, se lo cuccano soprattutto Green e Waters che hanno più taglia fisica. A Brandon Paul togliamo il tiro da tre perché con quello si mette in fiducia, ok Spanoulis e Lojeski? Osman, invece, non facciamolo palleggiare perché con l’1c1 ha corsa ed atletismo per metterci in difficoltà. Se dobbiamo scegliere, facciamolo tirare. Honeycutt è roba tua “Papa”. Sa fare un po’ di tutto, ma in generale togligli la corsa: se ha uno o due metri per tirare, giocare uno contro uno, andare a rimbalzo, chiudere un contropiede, è devastante. Se gli stai a 1 cm è costretto a passarla (molto rivedibile) o a forzare, e quando fa delle forzature mette in difficoltà i compagni. Printezis, Brown non è un bel cliente perché è bravo a fare tutto. Ha un buon tiro da fuori, fa canestro ai liberi, e soprattutto crea tanto con la palla in mano. Costringilo a fare tutto più velocemente, devi essere aggressivo, fagli prendere ogni scelta in una frazione di secondo in meno rispetto al suo solito.

Lui gioca bene al suo ritmo. Se lo fai giocare al ritmo che vuoi tu, non è più un fattore. Dunston lo conosciamo bene, quindi non vi dico niente. E se non ci sarà Birch, tu “Milu” e tu Young, tenetelo il più lontano possibile da canestro, non deve entrare nello smile E quando è in difesa, portatelo vicino a canestro per punire i cm che gli mancano. Per il resto sappiamo cosa fare.

Abbiamo Vassilis, abbiamo Printezis, abbiamo Papa, abbiamo la gente che sa cosa fare in queste situazioni. In caso di difficoltà andiamo da loro. In generale facciamo le nostre solite cose. Togliamogli corsa e fiducia, vinciamo le due in casa, e andiamo a vincerne una ad Istanbul. Per poi rimanerci…

 

 

PANATHINAIKOS SUPERFOODS ATENE (4°)-FENERBAHCE ISTANBUL (5°)

In regular season: 1-1 (Panathinaikos-Fenerbahce 81-70; Fenerbahce-Panathinaikos 84-63)

Punti segnati: Panathinaikos 77,5 (12°), Fenerbahce 76,2 (14°) Punti subiti: Panathinaikos 74,5 (3°), Fenerbahce 74,8 (5°)

Top scorer: James 12,9; Bogdanovic 13,6 Top rebounder: Singleton 6,0; Udoh 7,7 Top assistman: Calathes 5,7; Sloukas 4,5

Gara 1: martedì 18 aprile ore 20, Oaka, Atene – Gara 2: giovedì 20 aprile ore 20, Oaka, Atene – Gara 3: martedì 25 aprile ore 19.45, Fenerbahce Ulker Sports Arena, Istanbul

Ev. Gara 4: giovedì 27 aprile ore 19.45, Fenerbahce Ulker Sports Arena, Istanbul – Ev. Gara 5: martedì 2 maggio ore 20, Oaka, Atene

 

Fener, ti batto così

di Ivan Belletti

La reazione di coach Pascual quando ha scoperto l’accoppiamento col Fener

Refuse to lose. Davanti a 20 mila tifosi con la maglia verde che cantano Horto Magiko, la voglia di tornare alle Final Four dopo 5 anni. Le motivazioni vanno aldilà dell’aspetto tecnico, se poi ci metto che andare a Istanbul significherebbe battere Zelimir…beh, è davvero l’occasione della vita, dopo gli ultimi anni così così al Barca.

Il Fenerbahce sta giocando male, non è mai stato al completo in pratica… e ovviamente ce lo ritroveremo senza infortuni nel momento decisivo della stagione. Non ci sono statistiche in cui eccelle, è stata una stagione mediocre in tutto per tutto. Il problema è che la gestione di Obradovic è molto simile a quella di una squadra NBA: alti e bassi, tanto si arriva sempre dove si vuole arrivare, e quando conta c’è il cambio di marcia.

Stavolta però il fattore campo può essere decisivo: NON DEVONO RESPIRARE. Calathes è la nostra mente e il perno del nostro gioco, la sfida contro Sloukas e Dixon è decisiva. Ho bisogno che il mio play non abbia mai un momento di calo, per questo ogni tanto KC quando è in campo può dargli una mano a portar palla. James, per me sei una garanzia, non ho alcun dubbio che questa sia la tua serie: troppo fisico per i loro play, troppo veloce per i loro esterni: non ti devi innervosire se davanti ti troverai delle “trappole”, e soprattutto non devi forzare sempre il tiro da fuori. Con quelle gambe possiamo arrivare ad un quarto di campo per te, con isolamenti e pick and roll. Ok, se te lo senti però…

Il Fener collassa molto in area perché è grosso, avremo sempre soluzioni da fuori: è fondamentale avere la pazienza ed arrivare sempre al miglior tiro possibile. Un tiro da 3 ce lo possiamo prendere anche dopo 15 secondi. Bisogna sfinirli. In difesa, sto pensando ai blitz sul pick and roll di Dixon e Sloukas: devono arrivare alla fine che non gli arriva più ossigeno al cervello, pazienza se prendiamo qualche canestro da Udoh o Vesely. Prevedo staffetta su Bogdanovic, Feldeine e Nichols se ne dovranno occupare, seguendolo anche quando va in bagno. Non tagliamo i blocchi! La miglior difesa sui lunghi è l’attacco: James deve sembrare un centometrista, appena c’è il rimbalzo deve volare dall’altra parte. Su Vesely spendiamo qualche fallo cattivo, sui close-out con Antic MAI saltare! Ioannis deve essere in formato Mvp: se vince la sfida contro Udoh, abbiamo un piede sull’aereo per il Bosforo.

Non deve esserci altro risultato del 2-0, poi si va a Istanbul sereni e con la consapevolezza che, male che vada, ci giochiamo tutto davanti ai nostri tifosi. Crederci ragazzi, è il nostro anno!

 

Pana, ti batto così

di Marco Pagliariccio

coach Obradovic dovrà fare uno scherzo alla gente che lo considera un Dio

Siamo dove vogliamo essere: nei quarti di finale evitando di incrociare subito Cska o Real. Certo, dobbiamo andare a vincerne almeno una a Oaka, dove quest’anno il Pana è 14-1 in Eurolega e dove so per esperienza che è difficilissimo uscire indenni. Ma ora gli infortuni sono alle spalle, Bogdanovic ha perso 13 partite, Sloukas e Datome ne hanno saltate diverse nel momento cruciale della stagione: questa settimana è stata l’ideale per rifiatare ed arrivare ad oggi tirati a lucido.

Li conosciamo, sono una squadra che va a doppia velocità: a ritmo basso quando c’è Calathes in regia e a maggior ragione se c’è Nichols da 3, corrono di più se a portare palla sono James e/o Pappas e magari vanno con tre piccoli veri, facendo scalare Feldeine da 3. Kalinic, parti tu Calathes: pressalo a tutto campo, impediscigli di giocare il basket alla sua velocità, alla quale sa fare molto male, e lavora molto con le braccia per rendergli difficili i passaggi. Sui pick and roll con lui passiamo tranquillamente in quarta, è discreto tiratore piazzato ma non di certo da dietro il blocco (ha il 25% in stagione, voglio perderla perché mi mette 6 triple in quella situazione). Su James, invece, aiutiamo e recuperiamo: non voglio che prenda velocità per andare al ferro, che poi lì sono ca… amari. Anche perché è vero che Udoh sta stoppando tutto quello che arriva dentro l’area (2,1 stoppate a partita, il secondo, Tyus, è a 1,5), ma non possiamo pensare di affidare la nostra difesa solo a quello.

I lunghi, che siano Vesely, Udoh, Antic o Bennett, li voglio incollati a Bourousis e Singleton: togliamo loro il tiro da fuori e facciamo sentire il fisico, perché se la partita si sporca poi magari loro due un passettino indietro lo fanno. E senza di loro, specie l’americano, che sta facendo una stagione incredibile (12,3 punti col 55% da 2 ed il 46% da 3, 6,0 rimbalzi ed un Net Rating di +23,8 quando è sul parquet contro il +4,3 del Pana), poi è un altro paio di maniche. In quintetto con Dixon, Bogdanovic e Kalinic andiamo subito piccoli con Datome e Antic: voglio punire la loro scelta di mandare sul fondo sul pick and roll laterale con qualche canestro da 3 punti dei due lunghi che si aprono, così magari riusciamo ad aprire un po’ l’area.

In generale, il Pana è una squadra che gioca molto bene se lasciata giocare. Dovremo essere bravi ad aggredirli dal primo all’ultimo minuto. So che non sarà facile, soprattutto a casa loro, ma la coppa ci aspetta a casa nostra. E quest’anno non vogliamo farcela soffiare come lo scorso anno.

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Marco Pagliariccio

Di Sant'Elpidio a Mare (FM), giornalista col tiro dalla media più mortifero del quartiere in cui abita, sogna di chiedere a Spanoulis perché, seguendo il suo esempio, non si fa una ragione della sua calvizie.

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