A poche settimane dalla fine della Regular Season, comincia ad essere tempo di pensare ai premi stagionali, ammesso e non concesso che sia un metodo attendibile per dare credito ai giocatori coinvolti.

In realtà, 99 volte su 100, questi discorsi non fanno altro che generare valanghe di flame in giro per la rete, ma come diceva il saggio “francamente me ne infischio”.

Fatta questa (tanto doverosa quanto superflua) premessa, come al solito ho voluto dare uno sguardo ai numeri dei giocatori NBA per vedere se tra le statistiche avanzate ci fosse qualche dettaglio particolarmente interessante.

Nello specifico mi sono concentrato su 3 metriche piuttosto note ai basketball-nerd:

  • Value Over Replacement Player (VORP): rappresenta quanto un giocatore “rende” rispetto ad un giocatore medio/di rimpiazzo
  • Win Share (WS): indica quante vittorie sarebbero attribuili al singolo per l’apporto che fornisce alla propria squadra
  • Player Efficiency Rating (PER): una sorta di “super valutazione” con la quale si valutano le singole voci statistiche andandole però a soppesare in maniera e non come “all’italiana” in cui, per esempio, un punto vale quanto un assist o un recupero

Come criterio di selezione iniziale sono stati considerati i soli giocatori con almeno una media minuti giocati superiore a 15 in modo da scartare casistiche anomale, e in seconda battuta, è stata ristretta l’analisi a valori di VORP superiori a 2 e di WS maggiori o uguali a 4.

Applicando un semplice algoritmo di clustering per identificare dei super raggruppamenti basati sulle 3 metriche considerate, sono saltati fuori 4 gruppi distinti che nel dettaglio mi trovano tutto sommato concorde.

In rosso, James Harden (favorito per il titolo di MVP 2018) e LeBron James (eterno MVP sia nella realtà, sia nei numeri) risultano come i due top-player per questa speciale analisi su tutti i fronti.

In blu invece troviamo tutti quei giocatori (tra cui Anthony Davis e Damian Lillard recentemente saliti di colpi nella discussione per l’MVP) che hanno prodotto virtualmente almeno 8 vittorie per le proprie squadre ma che in termini di VORP non appartengono (almeno per questa stagione) all’Olimpo NBA.

Categoria completamente dedicata a Russell Westbrook, colorato in giallo, che forse rispecchia abbastanza fedelmente uno dei suoi tratti distintivi delle ultimedue annate: numeri stratosferici che lo collocano nell’elite della Lega rendendolo di fatto non sostituibile, a cui però non fanno seguito un numero di vittorie così elevato da potergliene attribuire tante quante altri suoi colleghi.

In verde infine, quelli che potremmo definire Honorable Mentions, ossia giocatori che, sempre dal punto di vista di queste tre voci statistiche, sono chiaramente degni di nota ma non così tanto da poter essere considerati candidati validi per questa corsa statistica all’MVP 2018.

Nel grafico seguente, come al solito, potete interagire con il cursore per scoprire i dettagli di ogni singolo giocatore e scovare il vostro beniamino tra quelli che compaiono nell’analisi.

Spoiler Alert: è inutile che cerchiate Carmelo Anthony (il mio preferito)… breve storia triste.

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Fabio Fantoni

Nonostante sia stato una delle più grandi promesse della storia, quando si parla di basket sono decisamente più dominante davanti ad un computer. Specie se "do i numeri"

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